Il dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha aperto un'indagine per cercare di risalire ai responsabili della diffusione dei rapporti top secret. Nel frattempo gli analisti si stanno interrogando su cosa sia successo e su quali possano essere le conseguenze del leak
Dopo la fuga di notizie sui documenti riservati del Pentagono, relativi alla guerra in Ucraina (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI) e non solo, negli Stati Uniti è caccia alla talpa per risalire alla fonte delle fughe dei documenti top secret. Si è trattato di una falla clamorosa che ha colto di sorpresa la Casa Bianca e che ha messo in allerta l'intelligence, la quale teme di bruciare le proprie fonti e di suscitare ripercussioni diplomatiche. Il dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha aperto un'indagine per cercare di risalire ai responsabili.
I documenti diffusi
Secondo quanto riporta Open, le pagine diffuse finora sono circa un centinaio e provengono da dossier dal Pentagono e da altre agenzie di intelligence, compresa la Cia, ma tutti compilati dallo stato maggiore del Pentagono. I documenti sembrano autentici, nonostante a un certo punto almeno uno di essi sia stato modificato rispetto all’originale. L'ipotesi è che una talpa interna abbia fotografato i documenti per poi darli in pasto ai social, tra cui Twitter, Telegram e 4Chan. Tra le notizie che spiccano nei documenti c’è la spiegazione di come gli altri Stati stiano aiutando l'Ucraina a prepararsi per la controffensiva. Compreso il progetto (segreto) della Corea del Sud di inviare oltre 300 mila munizioni di artiglieria a Kiev. Nelle pagine "rubate" c'è l'elenco dettagliato delle principali debolezze delle armi ucraine, come per esempio la contraerea, definita debole e a rischio collasso, ma anche i suggerimenti sugli obiettivi potenziali da colpire. Nella scenda tranche del leak ci sono carte riservate che non potevano essere condivise neppure con gli alleati più stretti e che non riguardano solo i piani per l'Ucraina ma anche altri delicati dossier al centro della sicurezza Usa: la Cina, l'Indo-Pacifico, il Medio Oriente (in particolare Israele e i capi del Mossad) e il terrorismo.
leggi anche
Macron dopo incontro con Xi Jinping: "Europei non siano vassalli Usa"
Le ipotesi sulla spia
Il dipartimento di Giustizia ha avviato un’indagine per l'individuazione dei responsabili, ma nel frattempo in queste ore si è cominciato a fare alcune ipotesi su cosa sia successo. Centinaia di funzionari del governo con il nulla osta di sicurezza ricevono via mail ogni giorno documenti di questo tipo e qualcuno potrebbe averli inoltrati ad altri, ma trovare la fonte originale del leak potrebbe essere difficile. In alcuni casi però, dato che si tratta di foto di mappe e slide di presentazione stampate e che i documenti classificati possono essere stampati solo su sistemi approvati, è probabile che esista qualche traccia documentale su chi li ha gestiti. Alcuni dei documenti trafugati sono fotografie di fogli, a volte posizionati su una rivista di caccia. Probabilmente qualcuno ha piegato il dossier cartaceo, se l’è messo in tasca, portandolo in un’area sicura per fotografarlo. Per Kurt Volker, ex analista Cia, ambasciatore Usa alla Nato, e inviato della Casa Bianca per l'Ucraina, si tratta di "una talpa interna, probabilmente reclutata dai russi, che pubblicano i documenti per demoralizzare Kiev e dividere gli alleati. La controffensiva però ci sarà e avrà successo", ha detto a La Repubblica, aggiungendo che il caso è "molto preoccupante". Secondo Volker la talpa "deve essere un insider. Sarei sorpreso se avessero raccolto le informazioni con l'hacking. Qualcuno da dentro le ha copiate". Sull'ipotesi che dietro il leak ci sia una potenza straniera "non abbiamo prove, ma sembra piuttoso probabile", ha spiegato Volker.