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Migranti, verso un piano per bloccare le partenze dalla Tunisia
Quello del ministro dell'Interno Piantedosi a fine aprile sarà il primo viaggio di cooperazione a livello europeo nei confronti dei Paesi di origine dei migranti, dopo la nuova linea europea che sembra trovare convergenze nella posizione dell'Italia. Sul tavolo ci sono i fondi Ue, anche quelli bloccati, dopo la svolta autoritaria del presidente tunisino Kais Saied, oltre al prestito di 1,9 miliardi di dollari destinato a sostenere la Tunisia e sospeso dal Fondo monetario internazionale
Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi sarà in Tunisia alla fine di aprile. Un modo per tentare di stabilire un piano volto a frenare il vertiginoso aumento delle partenze dallo Stato magrebino, diventato la rotta principale per migliaia di persone verso le coste italiane. Tre le principali ipotesi: addestrare uomini, fornire mezzi e aiuti finanziari
Quello di Tunisi sarà quindi il primo viaggio di cooperazione a livello europeo nei confronti dei Paesi di origine dei migranti, dopo la nuova linea europea che sembra trovare convergenze nella posizione dell'Italia: il titolare del Viminale sarà accompagnato dalla commissaria Ue agli Interni Ylva Johansson insieme al ministro francese Gerald Darmanin (nella foto)
E sulla necessità di una stabilizzazione politica del Paese è intervenuto in queste ore anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani: "Non possiamo abbandonare la Tunisia, altrimenti rischiamo di avere i Fratelli musulmani che rischiano di creare instabilità. Non ci possiamo permettere l'islamizzazione del Mediterraneo. Speriamo che tutti quanti sentano le ragioni dell'Italia, che più di tutti si sta interessando alla vicenda per risolvere questo annoso problema"