Attentato San Pietroburgo, media: fermata un’altra persona per morte di Vladlen Tatarsky

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I servizi di sicurezza russi hanno fermato Darya Trepova, accusata di essere coinvolta nell'attacco di ieri in un caffè della città russa in cui è rimasto ucciso il blogger. "Ho portato una statuetta che poi è esplosa", ha detto nell'interrogatorio. Secondo i media sarebbe stato arrestato anche Dmitry Kasintsev per la morte di Tatarsky. Secondo l'antiterrorismo, l'attentato "è stato pianificato dai servizi segreti ucraini e ha coinvolto agenti che collaborano con la Fondazione di Navalny"

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Un'altra persona è stata arrestata dalla polizia in relazione all'omicidio del propagandista russo Vladlen Tatarsky. Secondo The Insider, che ha intervistato Dmitry Rylov, marito dell'altra sospettata Darya Trepova, si tratterebbe di un amico della donna, Dmitry Kasintsev. Le autorità devono ancora confermare che Kasintsev sia in custodia, ma nel frattempo il canale Telegram Shot ha pubblicato un video di quello che sembrerebbe essere un gruppo di agenti in borghese che guidano un uomo ammanettato: secondo il canale, si tratterebbe proprio del 27enne Dmitry. I servizi di sicurezza russi avevano già fermato Darya Trepova, accusata di essere coinvolta nell'attentato di ieri in un caffè di San Pietroburgo dove è rimasto ucciso il giornalista Maksim Fomin, alias Vladlen Tatarsky. La notizia è stata riferita dai media russi. "Agenti del Comitato investigativo, in collaborazione con i servizi operativi, hanno fermato la donna sospettata di essere coinvolta nell'esplosione", fa sapere sul suo canale Telegram il Comitato investigativo, citato dall'agenzia Ria Novosti. Trepova è in fase di trasferimento a Mosca. (GUERRA RUSSIA-UCRAINA: LO SPECIALE - GLI AGGIORNAMENTI). "Ho portato una statuetta che poi è esplosa", ha detto la donna rispondendo alla domanda di chi la interroga in un video diffuso dall'agenzia Ria Novosti. Alla domanda "chi te l'ha data?", la giovane risponde: "Posso dirlo dopo?". Secondo il Comitato nazionale antiterrorismo russo, l'attentato "è stato pianificato dai servizi segreti ucraini e ha coinvolto agenti che collaborano con la cosiddetta Fondazione anticorruzione di Navalny, di cui la detenuta Trepova è un'attiva sostenitrice", si legge nel comunicato. Il socio di Navalny, Ivan Zhdanov, ha respinto le accuse: "Ovviamente, non siamo coinvolti", ha detto aggiungendo che l'accusa è un tentativo di prolungare la pena detentiva di Navalny. 

Il marito: "Darya è stata incastrata, non avrebbe mai ucciso"

Il marito della donna accusata dell'attentato a San Pietroburgo si è detto convinto che sia stata "incastrata". Dmitry Rylov, che non è in Russia, lo ha detto in un'intervista alla testata indipendente russa The Insider, ripresa da Cnn. "Darya ha detto di essere stata incastrata, e io sono completamente d'accordo: nessuno se lo aspettava. Per quanto ne so, era necessario consegnare questa statuetta, in cui c'era qualcosa... Ne abbiamo parlato almeno due volte. Lei, in linea di principio, non è il tipo di persona che potrebbe uccidere qualcuno", ha aggiunto Rylov.

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Fermate anche la madre e la sorella

La polizia russa ha fermato anche la madre e la sorella di Trepova. Fonti del ministero dell'Interno, precisano che le familiari di Trepova "non sono detenute". "Stiamo conducendo interrogatori - aggiungono - sulla base dei risultati di questi, assumeremo una decisione sulla loro posizione”. L’esplosione dell’ordigno ieri in un bar di San Pietroburgo ha causato 32 feriti, di cui 10 in modo grave, tra cui vi è anche un 14enne, oltre all’uccisione del blogger Tatarsky.

Sui social il video della sospettata

In un video ripreso da telecamere di sicurezza e diffuso da vari canali Telegram davanti al caffè di San Pietroburgo, si vede una giovane donna, che viene indicata come Darya Trepova, mentre entra nel locale portando un grande pacco. Secondo alcuni testimoni, l'esplosivo sarebbe stato nascosto in una statuetta che la donna avrebbe dato in regalo al giornalista-blogger Maksim Fomin, alias Vladlen Tatarsky. Ma ufficialmente le autorità russe non hanno fornito alcuna informazione sulle modalità dell'attentato. Nel video si vede una giovane donna con lunghi capelli biondi e con indosso un lungo cappotto che si avvicina all'entrata del caffè, posto all'angolo di una strada, ma poi passa senza fermarsi. Soltanto in seguito torna indietro e apre la porta del locale.

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Prigozhin: attentato a Tatarsky affidato a Cyber Front Z

Intanto il fondatore della milizia paramilitare Wagner, Yevgeny Prigozhin, ha confermato di essere proprietario del bar di San Pietroburgo dove si è verificata l'esplosione. Lo riporta la Tass citando un messaggio di Prigozhin sui social. "In effetti, ho consegnato il bar al movimento patriottico Cyber Front Z e lì si sono tenuti diversi seminari. Molto probabilmente questa tragedia è avvenuta durante un seminario", ha dichiarato Prigozhin sottolineando che l'attentato presenta alcune analogie con l'omicidio della giornalista Darya Dugina. "Tuttavia, non accuserei il regime di Kiev di queste azioni. Penso che stia operando un gruppo di radicali che difficilmente ha legami con il governo ucraino, ecco come lo descriverei", ha concluso.

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