Elezioni Finlandia, Sanna Marin sconfitta. Vincono conservatori, boom dell’estrema destra

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La premier socialdemocratica uscente esce sconfitta dal voto per il rinnovo dell'Eduskunta, il parlamento monocamerale finlandese. Gli elettori hanno premiato i conservatori e l'estrema destra, che diventa per la prima volta la seconda forza del Paese. Il leader della Coalizione nazionale Petteri Orpo chiede un piano di austerity per riportare il debito pubblico nei limiti fissati dall'Ue ma la formazione del governo non sarà facile

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Sanna Marin esce sconfitta dalle elezioni in Finlandia. La popolarità della premier uscente non è stata sufficiente ai socialdemocratici, che sono stati scalzati dai conservatori. Al termine di uno spoglio caratterizzato da un prolungato testa a testa, il leader della Coalizione nazionale (Kokoomus) Petteri Orpo ha rivendicato la vittoria, e la premier uscente gliel'ha concessa. A far rumore anche il boom dell'estrema destra, che diventa la seconda forza del Paese e cresce ai massimi della propria storia. La formazione del governo, tuttavia, resta un rebus.

I risultati

Nel voto per il rinnovo dell'Eduskunta, il parlamento monocamerale finlandese, il centrodestra è accreditato per ottenere 48 seggi su 200 complessivi, mentre il partito nazional-populista ed euroscettico dei 'Veri Finlandesi' di Riikka Purra ne ottiene 46. Al partito della premier 37enne uscente ne andranno 43. Si profila quindi una tortuosa trattativa per la formazione della coalizione che sosterrà il governo, considerando i diversi veti incrociati espressi da alcune forze in campagna elettorale. Tradizionalmente in Finlandia all'esito delle elezioni, con sistema proporzionale e seggi assegnati per circoscrizioni in base alla popolazione, il partito più votato cerca di formare la coalizione di governo e indica il premier ormai dagli anni Novanta. Per la maggioranza servono 101 deputati sui 200 del parlamento. Sia socialdemocratici di Marin e sia il centrodestra di Orpo sono in decisa crescita rispetto al 2019, in un voto che ha diviso il Paese tra favorevoli e contrari ai tagli al welfare o alle misure di austerity per ridurre il debito, in un contesto di inflazione alle stelle e i timori di recessione. Su questa polarizzazione hanno perso voti tutti i partiti della coalizione che sostiene la giovane premier, con una debacle dei verdi e una tenuta sopra le attese solo del Centro (12,5%), che sarà decisivo nella formazione di una coalizione in cui anche un deputato fa la differenza. Nel 2019, l'Spd ha conquistato la leadership per appena un seggio di vantaggio su Purra (con il 17,7% contro il 17,5% ottenuto dai Veri Finlandesi).

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Lo scenario

Il voto in Finlandia arriva a pochi giorni dall'ultimo via libera mancante per lo storico accesso alla Nato, con la ratifica in Turchia arrivata giovedì, ma il tema è talmente condiviso da esser rimasto fuori dal dibattito. La 37enne Marin, molto nota all'estero, popolarissima in patria, anche grazie a una gestione esemplare della pandemia, ha spostato a sinistra i socialdemocratici nella campagna elettorale, puntando su welfare e soprattutto sull'istruzione che ritiene capace di far risalire la ricchezza del Paese, attribuendo invece l'aumento del debito pubblico solo alla pandemia e crisi in ucraina e dicendosi contraria a ogni taglio alla spesa. La Coalizione di Orpo chiede invece misure di austerity per 6 miliardi di euro, per riportare il debito pubblico sui valori virtuosi dell'Ue. I Veri Finlandesi esprimono invece posizioni apertamente anti-migranti e euroscettiche, a partire dalla richiesta di non rispettare l'impegno per la neutralità climatica nel 2035, senza rinnegare il vecchio obiettivo nel lungo termine di 'Fixit', l'uscita della Finlandia dall'Unione europea.

Cosa vuole fare Orpo

Petteri Orpo, uscito vincitore dalle elezioni in Finlandia, potrebbe essere il prossimo primo ministro, al posto di Sanna Marin. Orpo ha 53 anni, è sposato con due figli ed è stato eletto a capo del partito conservatore liberale finlandese 'Kokoomus' nel 2016. Ha fatto parte di diversi governi in cui ha ricoperto incarichi da vicepremier, ministro delle finanze, ministro degli interni e ministro delle politiche agricole. Uno dei punti principali su cui ha basato la sua campagna elettorale è stata l'economia, con la promessa di diminuire il debito pubblico. Il sistema politico finlandese prevede che il capo del partito con il maggior numero di poltrone riceverà un incarico esplorativo per poter formare un governo ed ottenere il supporto di una maggioranza parlamentare. In questo caso il partito conservatore, con i suoi 48 seggi, non avrà i numeri per governare da solo ma dovrà chiedere il sostegno a uno degli altri due grandi partiti: il partito di destra nazionalista, 46 seggi, oppure i Social Democratici, guidati dalla premier uscente Sanna Marin con 43 seggi. Il partito di destra nazionalista Perussuomalaiset è guidato dal 2021 dalla leader 45enne Riikka Purra che ha cercato di modernizzare l'immagine del partito e tra i suoi punti principali vuole ridurre l'immigrazione, usando la confinante Svezia come esempio negativo, in termini di politica di migrazione. Un importante dato di queste elezioni è la crescita dei grandi partiti e la perdita di voti di quelli minori quali il partito di Centro, i Verdi e il partito di Sinistra. I media finlandesi ipotizzano che si possa trattare di voto tattico in cui gli elettori hanno scelto i partiti più grandi per cercare di garantire che il loro schieramento politico vincesse, contro quello dell'opposizione. Il processo di negoziati prima di formare un governo potrebbe durare diversi giorni.

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