Elezioni in Finlandia: leader dei conservatori rivendica la vittoria

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Petteri Orpo, leader della Coalizione nazionale (Kokoomus) di centro-destra, ha rivendicato la vittoria alle elezioni politiche in Finlandia. I finlandesi sono stati chiamati a rinnovare i 200 membri della camera unica del Parlamento, nel corso di elezioni legislative anticipate 

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Il centrodestra è in testa, secondo le ultime proiezioni sui risultati delle elezioni legislative in Finlandia. Al secondo posto ci sarebbe la destra estrema mentre i socialdemocratici della premier uscente, Sanna Marin sarebbero solo terzi. Secondo il canale finlandese Yle, il partito della Coalizione nazionale vincerebbe 48 dei 200 seggi al Parlamento, seguito dal partito dei Finlandesi con 46 seggi, mentre i socialdemocratici se ne aggiudicherebbero 43. E proprio Petteri Orpo, leader della Coalizione nazionale (Kokoomus) di centro-destra, ha rivendicato la vittoria alle elezioni.

Le prime indicazioni di voto

Le prime indicazioni di voto avevano visto il partito dei conservatori della Coalizione nazionale guidata dallo stesso Orpo avanti e al 20,8%, con un testa a testa con i socialdemocratici di Sanna Marin al 20,7%. Mentre l'estrema destra dei Veri finlandesi veniva indicata al 18,6%. Il dato è emerso nella prima proiezione diffusa dal ministero della giustizia finlandese, dopo che alla chiusura dei seggi risultano scrutinati oltre 1,7 milioni di voti anticipati pari al 40,5% degli aventi diritto. Le urne saranno aperte dalle 9 alle 20 (dalle 8 alle 19 in Italia), per eleggere i 200 deputati dell'Eduskunta, il parlamento monocamerale finlandese. Entro mezzanotte saranno noti i risultati, ma non sono escluse lunghe e tortuose trattative per formare la coalizione di governo.

Marin popolare, ma in crisi su economia a migranti

Tra i leader presenti in questa tornata elettorale c'era, dunque, anche la 37enne Marin, femminista, cresciuta da due madri, che nel 2019 è diventata il più giovane capo di governo eletto al mondo, guidando una coalizione di centro-sinistra con ben cinque donne leader di partito, quattro delle quali sotto i 35 anni. La sua mancata riconferma non sarebbe tanto riferita al supposto scandalo dei suoi balli scatenati, o appunto una popolarità inscalfibile, ma ad una polarizzazione del Paese sui temi economici e sull'immigrazione, in un contesto di inflazione alle stelle con il rischio di recessione. Marin ha spostato i socialdemocratici verso sinistra, con una campagna elettorale a favore di politiche economiche espansive, incentrate sul sostegno all'istruzione e alla sanità. Prima di tagli alla spesa andrebbero aumentate le tasse, secondo la premier, che attribuisce la crescita del debito a pandemia e guerra.

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Conservatori e nazional-populisti vogliono l'austerity

I conservatori della Coalizione nazionale e i Finlandesi nazional-populisti vogliono invece l'austerity, con tagli al welfare per riportare il debito sotto i limiti virtuosi Ue. I Finlandesi della destra nazional-populista di Purra, poi, puntano sul contrasto all'immigrazione e chiedono la retromarcia sulla neutralità climatica. In risposta i Socialdemocratici e due dei partiti della sua coalizione (Verdi e Alleanza di sinistra) escludono alleanze con il partito di Purra, che definiscono "apertamente razzista". Improbabile un sostegno ai populisti anche del Partito popolare svedese, oggi con Marin. E il Centro, quarto partito in parlamento, ma dato in caduta libera, esclude alleanze sia a sinistra e sia all'estrema destra. Ma a spuntarla sarebbe il Partito di coalizione nazionale di centro-destra di Orpo, già in testa negli ultimi sondaggi. 

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