La notizia arriva dall’organizzazione medica che denuncia, oltre a vittime e feriti, anche la perdita di forniture mediche. L’attacco è avvenuto alle 4.30 del mattino a Old Fangak. In un altro attacco, intorno alle 7 del mattino, un drone ha bombardato il mercato del villaggio
È di almeno sette morti e venti feriti il bilancio di un bombardamento in Sud Sudan che ha colpito un ospedale di Medici senza frontiere e il mercato del villaggio di Old Fangak. L'organizzazione medica ha fatto sapere che questa mattina uno dei suoi centri ospedalieri nel Paese è stato colpito nelle prime ore della giornata, causando vittime e anche la perdita di tutte le forniture mediche. "Alle 4 del mattino di oggi, l'ospedale di Msf a Old Fangak, in Sud Sudan, è stato bombardato", hanno dichiarato da Msf in un comunicato. "La farmacia è stata distrutta. Tutte le forniture mediche sono andate perdute". Il bombardamento arriva dopo la minaccia di attacchi nelle contee di Fangak e Leer da parte del capo dell'esercito Paul Majok Nang.
Due attacchi in poche ore
Come riferiscono da Msf, due elicotteri da combattimento hanno sganciato una bomba sulla farmacia dell'organizzazione medica intorno alle 4.30 locali, riducendola in cenere, per poi continuare a colpire la città di Old Fangak per circa 30 minuti. Intorno alle 7 del mattino, un drone ha bombardato il mercato del villaggio dove contano almeno 7 morti e 20 feriti. Questo è il secondo attacco contro una struttura di Msf nell'ultimo mese in Sud Sudan, dopo che l'ospedale di Ulang è stato saccheggiato da decine di uomini a mano armata il 14 aprile, privando l'intera popolazione della contea di Ulang dell'accesso all'assistenza sanitaria secondaria.
Farmacia dell'ospedale rasa al suolo
"Alle 8 del mattino abbiamo assistito circa 20 feriti nel nostro ospedale di Old Fangak, di cui 4 in condizioni critiche. Ci sono segnalazioni di altri morti e feriti nella comunità. Un paziente e 2 operatori sanitari, tra cui uno dei nostri collaboratori che si trovavano già all'interno dell'ospedale, sono rimasti feriti nel bombardamento; i pazienti che non erano in condizioni critiche sono fuggiti dalla struttura", ha dichiarato Mamman Mustapha, capomissione di Msf in Sud Sudan. E ha aggiunto: "Il bombardamento del nostro ospedale a Old Fangak ha causato danni ingenti, tra cui la distruzione totale della farmacia che è stata rasa al suolo. Qui erano conservate tutte le nostre forniture mediche per l'ospedale, compromettendo gravemente la nostra capacità di fornire cure".
Mfs condanna l'attacco
Mamman Mustapha, a nome dell'organizzazione, ha poi espresso ferma condanna verso l'attacco, avvennuto "nonostante la geolocalizzazione di tutte le strutture di Msf - compreso l'ospedale di Old Fangak - fosse stata comunicata a tutte le parti in conflitto". L'ospedale di Medici senza frontiere a Old Fangak "è l'unico ospedale della contea di Fangak e serve una popolazione di oltre 110.000 persone", ha ribadito il capomissione che ha poi lanciato un appello "a tutte le parti in conflitto di proteggere i civili e le infrastrutture civili, compresi gli operatori sanitari, i pazienti e le strutture sanitarie. Gli ospedali non devono mai essere presi di mira e la vita dei civili deve essere protetta".