Si sono radunati davanti alla proprietà dove il tycoon si trovava al momento della notizia dell'incriminazione, sventolando bandiere della campagna elettorale 2024 e suonando il clacson per mostrare il loro appoggio all'ex presidente
Donald Trump si trovava nella sua residenza di Mar-a-Lago, in Florida, nelle ore in cui è stata diffusa la notizia della sua incriminazione per il pagamento alla pornostar Stormy Daniels. Lo riferiscono fonti vicine all'ex presidente al New York Times che ammettono che l'entourage del tycoon è stato colto alla sprovvista e non si aspettava alcuna decisione da parte del Gran Giurì fino alla fine di aprile. E i sostenitori di Trump si sono radunati davanti alla sua proprietà di Mar-a-Lago sventolando bandiere della campagna elettorale 2024 e suonando il clacson per mostrare il loro appoggio all'ex presidente che è stato incriminato dal Grand Giurì di Manhattan (un'accusa che non ha precedenti nella storia degli Stati Uniti). "Pensate davvero che queste accuse andranno a buon fine? Che penalizzeranno Trump nella sua corsa alla presidenza?", dice un sostenitore. “È disgustoso. Mi si spezza il cuore che questo grande uomo, il nostro grande presidente che ama questo Paese e tutti noi americani, che la sua famiglia, il suo staff e tutti noi, dobbiamo affrontare tutto questo”, sono le parole di un altro. Lo stesso Trump ha definito l'incriminazione "una persecuzione politica".