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Live In Napoli, Tikhanovskaya: Lukashenko non rappresenta Bielorussia, rischio nucleare

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La leader dell'opposizione bielorussia in esilio, condannata a 15 anni di reclusione per cospirazione e tradimento, parla della repressione dell'attuale presidente Lukashenko e del rischio delle armi nucleari russe che Putin vuole portare nel Paese. "Per smantellare il regime, serve il sostegno di tutti i Paesi", spiega

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La repressione di Lukashenko e il rischio delle armi nucleari russe in Bielorussia. Svetlana Tikhanovskaya, leader dell'opposizione bielorussia in esilio, condannata a 15 anni di reclusione per cospirazione e tradimento, fa un appello alla comunità internazionale ai microfoni di Live In Napoli, affinché la  Bielorussia non venga lasciata sola sotto l'influenza di Mosca (LIVE IN NAPOLI, LA PRIMA GIORNATA IN DIRETTA).

Tikhanovskaya: Lukashenko ha perso le elezioni, non è il presidente della Bielorussia

Il primo attacco di Tikhanovskaya è nei confronti dell'attuale presidente della Bielorussia Alexander Lukashenko e della sua vicinanza a Putin: "Lukashenko non è il presidente, lui ha perso le elezioni, quindi non rappresenta la Bielorussia. Adesso sta minacciando il popolo bielorusso, è colpevole anche lui di questa guerra - spiega - a Lukashenko non interessa il popolo russo o ucraino, lui non vuole perdere l'appoggio di Putin".

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Tikhanovskaya: armi nucleari russe in Bielorussia sono un pericolo per il Paese

Altro tema caldo è rappresentato dall'annuncio del presidente russo Putin dello schieramento di armi nucleari tattiche sul territorio della Bielorussia: "Il dispiegamento delle armi nucleari in Bielorussia è contrario alla nostra Costituzione. E' una minaccia nucleare per il nostro Paese, abbiamo chiesto al mondo di impedire quel dispiegamento. I dittatori possono fare qualunque cosa vogliano -  aggiunge Tikhanovskaya - ma Putin spero capisca cosa vorrebbe dire usare armi nucleari. Il fatto che continui a minacciarci è un ricatto alla comunità internazionale, per controllare l'opinione pubblica. Non credo le userà, ma non possiamo escluderlo".

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Tikhanovskaya: in Bielorussia brutale repressione

Sulle condizioni interne dei bielorussi e il sentire comune sulla guerra in Ucraina, Tikhanovskaya è sicura: "Il nostro popolo non vuole lottare contro gli ucraini, sono amici. I media alternativi sono stati messi a tacere, la propaganda vuole influenzare i bielorussi. Ma loro sanno chi sono i colpevoli di questa guerra - afferma  - in BIeloruissia c'è una brutale repressione. Stiamo combattendo fianco a fianco con gli ucraini, i bielorussi stanno aiutando gli ucraini fuggiti. Noi vogliamo essere parte della famiglia europea, paghiamo un prezzo alto per questo”.

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Tikhanovskaya: se tornassi a Minsk sarei arrestata, bisogna smantellare il regime

Sulla leader dell'opposizione bielorussa pesa una condanna a 15 anni di carcere: "Se tornassi a Minsk ora, verrei messa in cella. Il regime sta punendo chi fa opposizione al dittatore e alla guerra - spiega - chi si oppone a Lukashenko rischia 20 anni. Le condizioni in prigione sono aberranti. Il regime li umilia fisicamente e moralmente. Le persone in carcere si stanno facendo forza, credono in noi. Non dobbiamo tradire chi ha perso la libertà per una Bielorussia migliore”. E l'autorizzazione del Cio per gli atleti russi riammessi senza bandiera? “Credo - sottolinea Tikhanovskaya - che quelle squadre non dovrebbero partecipare. Molti di questi atleti russi si sono opposti alla guerra, ma sarebbe opportuno invitare loro singolarmente, non le squadre”.

Sul destino del regime di Lukashenko, la leader dell'opposizione fa appello alla comunità internazionale: “Ci dovrebbero essere diversi fattori per ottenere questo risultato, è un obbligo smantellare questo regime, ma non possiamo farlo da soli. Serve sostegno e solidarietà di tutti i Paesi, bisogna privarlo delle risorse, servono sanzioni. Siamo in una condizione difficile. Abbiamo bisogno di capire che la Bielorussia non è stata lasciata indietro. Il destino di bielorussi e ucraini è comune”.

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