Figli coppie gay, l'Eurocamera condanna lo stop alle registrazioni nei comuni italiani

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Il Parlamento europeo ha approvato un emendamento presentato dal gruppo Renew Europe (di cui fa parte il Terzo polo) di condanna al nostro governo: "Scelta che discrimina". Il Ppe si spacca sul voto

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L'Eurocamera ha approvato l'emendamento al testo della Risoluzione sullo Stato di diritto che "condanna le istruzioni date dal governo italiano alla municipalità di Milano di sospendere la registrazione delle adozioni delle coppie omogenitoriali". L'emendamento è stato presentato dal gruppo di Renew europe e supportato da Sinistra, Verdi e Socialisti.

Sul voto si sono spaccati i popolari europei

Sulla condanna dell'Eurocamera all'Italia si è diviso il Ppe. Nel voto, passato per alzata di mano e con una maggioranza così solida da non richiedere conteggio elettronico, fonti interne al gruppo dei Popolari hanno confermato che la delegazione di Forza Italia ha votato compattamente in difesa del governo, ma le delegazioni dei Paesi nordici e quella portoghese, invece, hanno fatto sapere di volersi schierare a difesa delle famiglie arcobaleno. Il loro apporto è stato decisivo per l'approvazione dell'emendamento, che aveva già il sostegno di S&d, Verdi e Renew. La delegazione popolare tedesca, una delle più numerose all'Eurocamera, avrebbe invece dato invece libertà di voto ai suoi. 

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L'emendamento presentato dal gruppo di Renew Europe  "invita il governo italiano a revocare immediatamente la decisione" sullo stop alle registrazioni delle adozioni delle coppie omogenitoriali. Il testo sottolinea come "questa decisione porterà inevitabilmente alla discriminazione non solo delle coppie dello stesso sesso, ma anche e soprattutto dei loro figli". Gli eurodeputati aggiungono inoltre che "tale azione costituisce una violazione diretta dei diritti dei minori, quali elencati nella Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza del 1989", ed esprimono preoccupazione per il fatto che tale decisione si iscrive in un più ampio attacco contro la comunità Lgbtqi+ in Italia. 

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