Il principe Harry a Londra per la causa legale contro il Daily Mail

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Il secondogenito di Re Carlo è volato nel Regno unito per partecipare a un'udienza del processo frutto di una nuova azione legale intrapresa assieme ad altre figure pubbliche e celebrità contro le intromissioni nella privacy dei tabloid britannici, tra cui Elton John. Il duca di Sussex è stato ripreso dai media all'ingresso della sede della Royal Court of Justice

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L'ex coppia reale contro la stampa inglese. Il principe Harry, secondogenito ribelle di re Carlo III emigrato negli Usa con la moglie Meghan dopo il traumatico strappo del 2020 dalla Royal Family, oggi a sorpresa si trova a Londra per partecipare a un'udienza del processo frutto di una nuova azione legale da lui intrapresa - stavolta assieme ad altre figure pubbliche e celebrità - contro le intromissioni nella privacy dei tabloid britannici. Il processo in questione riguarda l'Associated Newspapers Limited (ANL), che pubblica il Daily Mail e il Mail on Sunday, denunciato dinanzi alla giustizia dell'isola per presunte "gravi" intercettazioni illegali nell'ambito di una sorta di class action promossa a fine 2022 da da una mezza dozzina di vip, fra i quali - oltre ad Harry - la rock star Elton John. Per il duca di Sussex si tratta del primo viaggio nel Regno Unito dopo l'uscita nei mesi scorsi di 'Spare': esplosiva autobiografia bestseller non priva di rivelazioni imbarazzanti su altri membri di casa Windsor, a cominciare dal fratello maggiore ed erede al trono William, ma anche della moglie di questi, Kate, della regina consorte Camilla e dello stesso Carlo. L'occasione potrebbe comunque favorire comunque un qualche incontro con i familiari, a poco più di un mese dalla formale incoronazione solenne di suo padre - salito al trono l'8 settembre 2022 alla morte della 96enne Elisabetta II - e di Camilla, in calendario il 6 maggio nell'abbazia di Westminster: evento al quale i Sussex risultano essere stati invitati, riservandosi per ora una risposta.

"Prove inconfutabili" di azioni "criminali"  

Harry è stato ripreso dai media all'ingresso della sede della Royal Court of Justice, dove i giudici dell'Alta Corte di Londra sono chiamati nei prossimi quattro giorni ad ascoltare le argomentazioni delle parti: prima di decidere se vi sia sostanza legale per portare avanti il processo o meno. Le nuove accuse indirizzate in questa causa sulle presunte intercettazioni e intrusioni illegali nella vita privata di personaggi noti ricordano lo scandalo che una decina di anni fa investì nei tribunali del Regno il gruppo editoriale di Rupert Murdoch e portò alla chiusura del tabloid News of the World. Lo studio legale Hamlins, che rappresenta i denuncianti, sostiene di avere a disposizione "prove inconfutabili" di azioni "criminali" commesse dal Mail per anni con la complicità di giornalisti e dirigenti del gruppo, alcuni dei quali tuttora in attività, per raccogliere in modo illegittimo informazioni private anche su altre celebrities e persone comuni ignare: con l'arruolamento d'investigatori incaricati di mettere cimici in case e veicoli delle persone prese di mira; l'ascolto illecito di conversazioni telefoniche; il versamento di denaro a poliziotti corrotti per l'accesso a informazioni sensibili; l'hackeraggio di conti bancari e transazioni finanziarie; l'intercettazione di dati medici carpiti tramite l'uso di false identità.

Coinvolto anche Elton John

Nell'iniziativa legale sono coinvolte come parti lese - con Harry, a Elton John e al marito di questi, David Furnish - pure le attrici Liz Hurley e Sadie Frost; nonché Doreen Lawrence, membro laburista d'origine caraibica della Camera dei Lord e madre di Stephen Lawrence: giovane britannico vittima nel 1993 di un omicidio di stampo razzista rimasto a lungo impunito, non senza corredo di polemiche sui metodi d'indagine di Scotland Yard e sulla copertura mediatica dei tabloid della destra populista isolana. L'editore del Mail respinge dal canto suo le accuse per bocca dei propri avvocati come "assurde calunnie orchestrate". E liquida ogni analogia col caso Murdoch come "indimostrata, diffamatoria e strumentale".

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