La sentenza emessa a settembre 2021 è stata "commutata con ordine presidenziale", ha precisato Makolo in un caso che ha destato proteste internazionali e fra i difensori dei diritti umani. Nel 1994, anno del genocidio in Ruanda, Rusesabagina, che dirigeva un hotel nella capitale Kigali, accolse oltre un migliaio di persone salvandole dalla morte. E' ispirato a lui il protagonista del film americano "Hotel Ruanda" del 2004 che narra proprio le vicende di quei giorni di massacro
Il Ruanda ha commutato la condanna a 25 anni di prigione per Paul Rusesabagina, eroe del film 'Hotel Ruanda', ispirato alle sue gesta. L'uomo è stato liberato in serata dal carcere in cui si trovava per aver criticato il governo ruandese. Si trova ora nella residenza dell'ambasciatore del Qatar in attesa di partire per tornare negli Usa, dove era residente prima di essere processato.
La sentenza emessa a settembre 2021 è stata "commutata con ordine presidenziale", ha precisato Makolo in un caso che ha destato proteste internazionali e fra i difensori dei diritti umani. La decisione è stata presa a meno di due settimane dall'annuncio del presidente ruandese Paul Kagame di risolvere il caso. I sostenitori di Rusesabagina hanno denunciato la farsa del suo processo definito pieno di irregolarità, mentre i familiari del 68enne hanno avvisato sui rischi in prigione a causa delle sue deteriorate condizioni di salute. A maggio 2022 la sentenza contro Rusesabagina era stata confermata dai giudici e la maggior parte dei 20 co-imputati sono stati condannati al carcere per un periodo fra i tre e i 20 anni. Rusesabagina, di etnia Hutu, era il direttore di un albergo nella capitale ruandese Kigali e gli è stato attribuito il merito di aver salvato oltre mille persone nel corso del genocidio dei Tutsi nel 1994.
La gioia dei famigliari
"Siamo lieti di apprendere la notizia relativa alla liberazione di Paul. La famiglia spera di riunirsi presto a lui": è la dichiarazione dei familiari di Rusesabagina. La revisione della condanna vale anche per i co-imputati di Rusesabagina, ha aggiunto, sottolineando il ruolo giocato nel caso da Stati Uniti e Qatar. Makolo ha però precisato che "nessuno si deve illudere in alcun modo su cosa significhi questa decisione, dal momento che c'è accordo sui gravi reati commessi e per i quali sono stati condannati".