
Proiettili all'uranio impoverito, cosa sono e dove sono stati usati in precedenza
Londra ha annunciato che fornirà a Kiev munizioni all'uranio impoverito, scatenando l’ira di Mosca. Queste armi perforanti sono in dotazione a diversi Paesi del mondo, malgrado le polemiche sulla legalità del loro utilizzo in scenari di guerra passati, come nei Balcani o in Iraq. Molte patologie dei reduci sono state associate a queste munizioni, ma nessuno studio ha confermato con certezza il legame diretto con le malattie

Nello scenario della guerra in Ucraina la tensione è salita dopo l’annuncio che Londra fornirà a Kiev munizioni all'uranio impoverito. La Russia ha subito alzato il livello dello scontro. Putin ha replicato che Mosca sarà costretta a reagire, mentre il ministro della Difesa russo Shoigu minaccia: lo scontro nucleare è "a pochi passi”
Shoigu: “Se l'Ucraina avrà proiettili con uranio impoverito, guerra nucleare vicina”
Il ministero della Difesa britannico ha confermato che invierà proiettili all'uranio impoverito in Ucraina, aggiungendo che l'esercito britannico ha utilizzato il materiale nei suoi proiettili "per decenni". "È un componente standard e non ha nulla a che fare con armi o capacità nucleari", ha dichiarato il ministero in una nota. "La Russia lo sa, ma sta deliberatamente cercando di disinformare"
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Secondo Londra, i proiettili sono "altamente efficaci" per sconfiggere i moderni carri armati e veicoli blindati, ha aggiunto il ministero, affermando che la ricerca scientifica mostra che qualsiasi impatto sulla salute personale e sull'ambiente derivante dall'uso di munizioni all'uranio impoverito è "probabilmente basso”
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Le armi perforanti contenenti uranio impoverito - bombe o granate per tank che siano - restano in dotazione a diversi Paesi del mondo, malgrado le polemiche sulla legalità del loro utilizzo in scenari di guerra passati: come ad esempio in ex Jugoslavia o in Iraq da parte delle forze Usa e alleate
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Il Regno Unito, stando ad un recente rapporto pubblicato sul sito di un'organizzazione non governativa che si batte per il loro divieto definitivo (l'International Coalition to Ban Uranium Weapons, o Icbuw), ne ha almeno di due tipi nei propri arsenali attuali; e ha ripetutamente rivendicato per bocca dei governi che si sono succeduti negli ultimi anni il diritto a possederli e a farvi ricorso: evidenziandone l'efficacia e insistendo a minimizzarne l'impatto radioattivo come asseritamente trascurabile
GUARDA IL VIDEO: Cosa sono i proiettili all'uranio impoverito
I proiettili in questione sono denominati Charm 1 e Charm 3 e possono essere usati come munizioni per i cannoni da 120 millimetri montati su alcuni carri armati dell'esercito di Sua Maestà. I Charm 1 sono stati sviluppati a inizio anni '90, mentre i Charm 3 sono in servizio dal 1999. Entrambi sono a disposizione dei Challenger 2, tank pesanti da combattimento di standard Nato che il governo Sunak ha promesso all'Ucraina. Per ora è stato predisposto l'invio d'uno squadrone di 14 esemplari

Secondo le informazioni non ufficiali raccolte dall'Icbuw, Londra ha avviato nei mesi scorsi un programma di modernizzazione dei Challenger 2 e dei loro armamenti, destinato a dar vita a un nuovo modello, Challenger 3, che non dovrebbe essere dotato di vecchi proiettili Charm. Ma questo modello non è previsto sia operativo prima del 2030: con il prevedibile mantenimento almeno fino ad allora delle scorte di Charm 1 e Charm 3

Come spiega Repubblica, i proiettili all’uranio impoverito hanno origine dagli scarti della produzione del combustile per le centrali atomiche e delle testate per le bombe nucleari. Questo materiale a bassa radioattività fu “riciclato” dal Pentagono negli anni Settanta come arma e trasformato in proiettili, destinati ai cannoni di carri armati Abrams e agli Avenger. In pochi si sono preoccupati della tossicità

Sono stati impiegati dopo la fine della Guerra Fredda in scenari come il Kuwait e l'Iraq, contri i tank di Saddam Hussein. E ancora nei Balcani. Molti reduci hanno iniziato a manifestare sintomi e malattie (anche tra i militari italiani). L’impatto delle pallottole genera la diffusione di microparticelle di uranio che anche se "impoverito", continua ad emettere radiazioni. Molti studi però hanno negato un legame diretto tra proiettili e malattie. E finora queste armi non sono mai state messe al bando
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