
Francia, scontri e scioperi. Macron: "Riforma pensioni prosegue suo cammino democratico"
Il capo dell’Eliseo ha escluso di sciogliere le Camere, come anche un rimpasto di governo o un referendum invocato dalle opposizioni. "Rispettiamo le manifestazioni, non la violenza". Nelle scorse ore ancora proteste in diverse città, fra cui il centro di Parigi: da Place de l'Opéra alla Bastiglia, passando per i dintorni dell'Assemblea Nazionale e la zona intorno al museo del Louvre, gravi tensioni tra manifestanti e polizia con vetrine spaccate, bici e cassonetti in fiamme

Sei notti di manifestazioni contro l'adozione della riforma delle pensioni e quasi 300 i fermi. Critiche da parte di avvocati, magistrati e sinistra per presunte violenze della polizia. Questo il contesto in cui si muove il governo francese da giorni. Emmanuel Macron ha riunito i suoi per cercare una via d'uscita dalla crisi sociale che sta infiammando il Paese. E oggi ha parlato alla nazione
Francia, continuano le proteste sulla riforma pensioni
Per tutta la giornata di ieri 21 marzo, il presidente ha proceduto nelle consultazioni dei massimi esponenti dello Stato e del governo: la premier Elisabeth Borne, i presidenti di Assemblée Nationale e Senato, Yaël Braun-Pivet e Gérard Larcher, i parlamentari della maggioranza
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Il capo dell'Eliseo ai minimi di popolarità (al 28%, come ai tempi dei gilet gialli) ha escluso di sciogliere le Camere, come anche un rimpasto di governo o un referendum invocato dalle opposizioni. Nel discorso di oggi si è rivolto ai connazionali in diretta tv: "La riforma delle pensioni proseguirà il suo cammino democratico". La mozione di censura (sfiducia) contro il governo è "fallita". Ora "bisogna aspettare il pronunciamento del consiglio costituzionale"
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"Quando i sindacati manifestano, hanno la loro legittimità, quando organizzano cortei, che lo facciano, sono contrari a questa riforma, io li rispetto", ha detto Macron, aggiungendo però di "non accettare la violenza quando si è scontenti di qualcosa". Già ieri, parlando ai fedelissimi a porte chiuse, Macron ha riconosciuto errori. "A quanto pare, non siamo riusciti a comunicare i giusti motivi alla base di questa riforma", ha commentato secondo fonti presenti alla riunione citate dalla France Presse
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"Dobbiamo andare avanti: è nell'interesse superiore della nazione”, ha ribadito Macron. "Siamo una grande nazione e un antico popolo che può dotarsi di responsabili che hanno una legittimità politica. Presidente della Repubblica, parlamentari...sono eletti dal popolo. I sindacati sono legittimi". "Ma non è accettabile che dei gruppi utilizzino un'estrema violenza per aggredire come in questi giorni, dei sindaci, degli esponenti della Repubblica che sono per la riforma. Non è accettabile che utilizzino una violenza senza regole perché sono scontenti di qualcosa"

Macron ha detto: "Chiederò al governo di poter lavorare a un contributo eccezionale quando, in certe imprese dai profitti eccezionali, al punto da essere pronte a ricomprare le loro stesse azioni, che i lavoratori possano avvantaggiarsene”. Poi si è è detto pronto ad "addossarsi l'impopolarità" sulla riforma delle pensioni. Ricordando di non poter venire rieletto per una terza volta all'Eliseo, il leader francese ha martellato sulla necessità di adottare la contestata riforma previdenziale, "nell'interesse superiore della nazione"

Macron ha confermato la fiducia nella premier Elisabeth Borne, poi ha promesso nuove discussioni con i sindacati affinché sia affrontato meglio il tema dei "lavori usuranti". "Bisogna che si trovi una strada e che ci si rimetta attorno al tavolo”, ha aggiunto, concludendo così: "La riforma che facciamo è molto difficile, chiediamo uno sforzo alla gente, non è mai popolare”. Nessun rimorso? "Non essere riuscito a convincere sulla necessità di questa riforma", ha risposto, adottarla "non mi fa piacere, lo ribadisco, ma non ho nessun rimorso, non vivo di rimorsi"

Negli ultimi giorni sono stati centinaia i manifestanti fermati a margine delle numerose manifestazioni spontanee, più o meno violente, recensite in Francia: da Rennes a Nantes, da Tolosa a Rouen

Nel centro di Parigi, da Place de l'Opéra alla Bastiglia, passando per i dintorni dell'Assemblea Nazionale e la zona intorno al museo del Louvre, si sono riviste scene da guerriglia urbana, con gravi tensioni tra manifestanti e polizia, vetrine spaccate, bici e cassonetti in fiamme dai quali fuoriuscivano immondizie accumulate per lo sciopero dei netturbini sostenuto dalla sindaca Anne Hidalgo

Esprimendo "totale sostegno" alle forze dell'ordine, il ministro dell'Interno, Gérald Darmanin, ha dichiarato che 94 agenti sono rimasti feriti e nel pomeriggio di ieri è andato a trovare alcuni di essi a Parigi. La sinistra, assieme ad avvocati e magistrati, ha denunciato arresti compiuti "con violenza" da parte della polizia, chiedendo con forza il rilascio di manifestanti indebitamente trattenuti

In un video che ha fatto il giro del web, si vede un agente sferrare un pugno a un manifestante, che crolla a terra. I fatti sono accaduti a rue Saint Antoine, vicino alla Bastiglia, e la polizia ha aperto un'inchiesta interna per chiarire le circostanze dell'accaduto. Le forze dell'ordine, polizia e gendarmi, "hanno il dovere di essere esemplari", ha detto la premier Elisabeth Borne durante il question time all'Assemblée Nationale, assicurando che "ogni segnalazione" su eventuali derive degli agenti "verrà esaminata"

Da parte sua, il prefetto di Parigi, Laurent Nunez, ha garantito che "non ci sono stati fermi ingiustificati". A Parigi i giovani in lotta contro la riforma delle pensioni stanno dispiegando nuove tattiche di azione collettiva di strada ispirate ai manifestanti di Hong Kong contro il regime cinese, per essere più fluidi e imprevedibili durante le dimostrazioni

A Donges, nell'ovest del Paese, le forze dell'ordine sono intervenute nella notte per sbloccare un terminal petrolifero occupato da una settimana e ad Amiens, la città del presidente, sono stati vandalizzati degli uffici dei Républicains

Continuano poi gli scioperi a oltranza in tutto il Paese, in particolare nel settore energetico e dei trasporti con diversi aerei, incluso per l'Italia, rimasti inchiodati a terra, mentre Parigi è ancora sommersa dai rifiuti: 9.300 tonnellate secondo l'ultimo conteggio, con tanto di foto ironica (e frecciatina alla sindaca) pubblicata su Instagram da Carla Bruni Sarkozy. "Grazie Anne Hidalgo", ha scritto l'ex première dame di Francia ritratta sopra un cumulo di spazzatura. Un'immagine che sta spopolando sul web

La capogruppo del Rassemblement National all'Assemblea Nazionale, Marine Le Pen, ha fatto sapere che non intende contribuire a “spegnere il fuoco” della contestazione. Le Pen ha aggiunto che solo il presidente Emmanuel Macron ha "le chiavi di una crisi politica che ha creato lui stesso". Da parte sua, il leader della France Insoumise (gauche), Jean Luc Mélenchon, accusa Macron di aver "appiccato il fuoco e chiuso tutte le vie d'uscita"

In serata - sempre ieri 21 marzo - intanto sono scoppiati ancora scontri e tensioni tra manifestanti e forze dell'ordine a Parigi. Sul posto, la polizia ha fatto uso di gas lacrimogeni, e proceduto a diversi fermi. Gli incidenti sono poi proseguiti intorno alla Bastiglia. Sono state migliaia le persone radunate a place de la République, seguendo il tam tam dei social. La situazione all’inizio era calma, poi sono cominciati gli scontri con la polizia, i lanci di oggetti e la risposta con i gas lacrimogeni

I manifestanti si sono dati appuntamento ieri sera in place de la République, sotto alla statua della Marianna repubblicana, uno dei luoghi simbolo di tante proteste d'Oltralpe, tra cui quelle dei "gilet gialli". Dell'appello si è fatta eco l'associazione Attac France. Tensioni anche a margine della manifestazione di Nantes. Cortei con incidenti a margine si sono svolti a Lille, a Grenoble, a Rennes e in altre città. A Nantes erano in 6.000 a sfilare in un corteo non autorizzato finito con scontri e danneggiamenti
Francia, ancora proteste su riforma pensioni. Scontri a Place de la Concorde