Boeing caduto in Cina, analizzate le scatole nere: ipotesi gesto estremo o lite tra piloti

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L’aereo della China Eastern Airlines era precipitato un anno fa con 132 persone a bordo. Nel file estratto dal “Cockpit voice recorder” - stando a quanto riporta il Corriere – si sentono delle voci che vengono interpretate come uno “scontro”

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Gli ultimi secondi del Boeing caduto in Cina un anno fa sono sotto analisi e si ipotizzano un gesto estremo o lo spettro di una lite tra piloti. Nelle registrazioni delle scatole nere, mentre l’aereo sta precipitando quasi in verticale, dentro la cabina del Boeing 737 si sentono dei suoni che appaiono come una lite. Non è chiaro di chi siano quelle voci, che si confondono tra le urla di terrore dei passeggeri. Potrebbero essere due piloti ai comandi o anche un terzo collega presente lì come osservatore. L’unico dato certo è che il velivolo subito dopo riprende quota. Ma solo per dodici secondi. Poi l’aereo va a disintegrarsi in circa 50 mila pezzi lasciando una voragine sulla facciata di una collina uccidendo le 132 persone a bordo.

Le autorità cinesi hanno chiesto il silenzio

Nel file estratto dal “Cockpit voice recorder” — una delle due scatole nere che registra gli audio — stando a quanto riporta il Corriere quelle voci vengono interpretate come uno “scontro”. Alcune persone — che chiedono l’anonimato perché non autorizzate a parlarne con la stampa — ritengono che la spiegazione più plausibile è che quel “confronto” fisico sia stato il tentativo di un pilota di neutralizzare chi in quel momento, “probabilmente il collega”, aveva deciso di far precipitare l’aereo. Il Boeing 737-800 si è schiantato poco dopo pranzo con una dinamica che solleva ancora dubbi. Le autorità cinesi hanno chiesto il silenzio e criticato la vicinanza ai media degli esperti occidentali — soprattutto americani — chiamati a dare una mano nelle indagini.

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