
Ciclone Freddy, in Malawi 183mila sfollati e più di 400 morti nella zona colpita
Il timore di autorità e soccorritori è che la fine della raffiche di vento e pioggia sia solo il preludio di una crisi più ampia, con un effetto domino già visto per altre calamità naturali

Il ciclone Freddy, di eccezionale durata, ha ucciso più di 400 persone nell'Africa meridionale, la stragrande maggioranza delle quali in Malawi, dove il bilancio si aggrava di ora in ora, mentre la speranza di trovare sopravvissuti si fa sempre più esile. Freddy ha colpito due volte in poche settimane la regione, uccidendo sul suo cammino 73 persone in Mozambico, 17 in Madagascar e 326 in Malawi, secondo l'ultimo rapporto reso noto dal presidente di quest’ultimo Paese. Il numero degli sfollati è più che raddoppiato, superando, in Malawi, quota 183mila
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Il timore di autorità e soccorritori è che la fine della raffiche di vento e pioggia sia solo il preludio di una crisi più ampia, con un effetto domino già visto per altre calamità naturali. Il Malawi sta già fronteggiando una delle peggiori epidemie di colera della sua storia, con oltre 40mila casi diagnosticati e più di 1.300 vittime a febbraio 2023
Malawi colpito dal ciclone Freddy
Le ricadute del ciclone potrebbero esasperare ancora di più i contagi, oltre a complicare una distribuzione di vaccini già ristretta dall’aumento di domanda di farmaci su scala globale
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La stessa epidemia in atto nel paese dell’Africa australe è scoppiata a inizio 2022, quando la tempesta tropicale Ana e il ciclone Gombe hanno costretto allo sfollamento una quota di popolazione e ridotto l’accesso ad acqua potabile e livelli igienici adeguati. Freddy ha iniziato a colpire l’Africa australe verso la fine di febbraio 2022, lambendo il Mozambico e le isole di Madagascar e Réunion
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Come riporta Il Sole 24 Ore, uno studio del World Weather Attribution Group, un gruppo di scienziati da Imperiale College, Princeton, Politecnico di Zurigo e altri atenei, ha rilevato che il cambiamento climatico sta "esacerbando" la portata dei cicloni che si rovesciano sull’Africa

Lo stesso gruppo ha evidenziato l’impatto della crisi climatica sulle inondazioni in Africa occidentale, a partire dall’alluvione in Nigeria del 2022: una catastrofe che ha provocato almeno 600 vittime e oltre un milione di sfollati

Detto questo, i soccorsi sono in azione, ma la mole di interventi è destinata a crescere mano a mano che aumenta il bilancio di sfollati e feriti. Al momento, i cittadini costretti ad abbandonare le proprie case sono ospitati in "80 centri di transito, ma il numero aumenterà via via che si accede a zone colpite", le parole al Sole 24 Ore di Laura Morisio, responsabile progetti per il Mozambico della Ong Avsi

"Le ferite del ciclone Idai sono fresche", ha detto Morisio, evidenziando che la ricostruzione del disastro è ancora in corso e la regione si trova stretta in una congiuntura tutt’altro che agevole fra crisi climatica, economica e securitaria: l’insurrezione jihadista nella provincia settentrionale di Cabo Delgado, iniziata nel 2019, ha costretto almeno un milione di cittadini alla fuga e minaccia di espandersi sia a nord, sui confini della Tanzania, sia a sud, in una traiettoria che preoccupa le aree confinanti

Senza trascurare, infine, i contraccolpi indiretti del Covid, la pandemia che ha urtato i paesi africani più sul versante economico che su quello sanitario. Nazioni Unite e Ong hanno già predisposto un intervento in Malawi e Mozambico, con misure d’emergenza per evitare che la crisi sfugga di mano