Secondo un recente rapporto dell'Istituto nazionale della protezione civile (Indeci) e del Centro operativo di emergenza nazionale (Coen), finora si contano 58 morti, 57 feriti e otto dispersi
Il ciclone Yaku ha investito il nord del Perù con piogge torrenziali a cui nei prossimi giorni si aggiungeranno quelle previste nelle regioni più a sud, così come nella capitale, Lima, ha annunciato il ministro della Difesa Jorge Chávez. Ieri la presidente Dina Boluarte si è recata a Tumbes, Piura, Lambayeque e La Libertad, alcune delle regioni più colpite dai violenti temporali. Durante la visita, il capo dello Stato ha consegnato aiuti umanitari e si è messa a disposizione delle autorità regionali per far fronte ai bisogni primari. Il Perù è nella stagione delle piogge dal settembre 2022 e, secondo un recente rapporto dell'Istituto nazionale della protezione civile (Indeci) e del Centro operativo di emergenza nazionale (Coen), finora si contano 58 morti, 57 feriti e otto dispersi.
Dichiarato lo stato di emergenza
Le vie di molte città peruviane sono diventate corsi d'acqua, le case vengono trascinate via dalla forza delle inondazioni. Il ciclone Yaku è solo l'ultimo di una serie che sta devastando l'America Latina con forza inusuale. La presidente Dina Boluarte, già sotto pressione per le durissime proteste di piazza che da mesi percorrono il Paese, ha dichiarato lo stato di emergenza in 400 distretti. Circa 60 persone hanno già perso la vita per le conseguenze di un maltempo sempre più disastroso, la cui forza inconsueta si deve anche agli effetti dei cambiamenti climatici.