La causa del rogo è stata un cortocircuito all'impianto elettrico interno. Lo ha riferito il governatore della regione, Vasily Golubev. "Il propagarsi dell'incendio ha causato l'esplosione di contenitori con carburante e lubrificanti", ha scritto ancora. Il bilancio dell’incidente è di un morto e due feriti
E' stato spento l'incendio che si era sprigionato quest’oggi nella sede delle guardie di frontiera dei servizi di sicurezza russi (Fsb) a Rostov, capoluogo dell'omonima provincia russa, al confine con l'Ucraina. Lo hanno comunicato i servizi d'emergenza citati dall'agenzia Tass.
Un cortocircuito alla base dell'incendio
La causa dell'incendio è stata un cortocircuito all'impianto elettrico interno: lo ha riferito il governatore della regione Vasily Golubev sul suo canale Telegram. "Secondo i risultati preliminari, l'incendio è stato causato da un cortocircuito nel cablaggio elettrico interno. Il propagarsi dell'incendio ha causato l'esplosione di contenitori con carburante e lubrificanti", ha scritto Golubev, segnalando anche che due pareti sono crollate. Il bilancio dell’incidente è di un morto e due feriti.
Kiev ha negato il coinvolgimento
Dall'inizio dell'invasione russa dell'Ucraina, si sono verificati diversi episodi di sabotaggio attribuiti da Mosca a partigiani ucraini che sono riusciti a infiltrarsi nel territorio russo. Kiev, in questo caso, ha negato il coinvolgimento diretto nell'incidente. Secondo il consigliere della presidenza , Mykhaylo Podolyak, l'incidente è un segnale di "panico" e di "conflitto interno". "L'Ucraina non interferisce, ma osserva con piacere...", ha aggiunto.