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Proteste Georgia, Lavrov "Disordini pilotati come nel 2014 in Ucraina"

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Per il ministro degli Esteri russo gli eventi di questi giorni sono stati orchestrati dall'Occidente per creare problemi ai confini russi e le proteste contro la legge sugli 'agenti stranieri' era "solo una scusa per tentare un cambio di potere con la forza"

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Per il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, gli eventi di questi giorni in Georgia ricordano da vicino quelli di Euromaidan a Kiev che nel 2014 portarono al rovesciamento del presidente filorusso Viktor Yanukovich. In un'intervista alla televisione di Stato ripresa dalla Tass, il capo della diplomazia di Mosca ha ribadito che la Russia considera il rovesciamento di Yanukovich come un "colpo di Stato" sostenuto dall'Occidente. Per Lavrov, i disordini in Georgia sono stati orchestrati dall'estero per creare problemi ai confini russi e le proteste contro la legge sugli 'agenti stranieri' era "solo una scusa per tentare un cambio di potere con la forza" (GUERRA IN UCRAINA: IL LIVEBLOG).  

"Con Blinken colloquio costruttivo e civile"

Nel corso dell'intervista, il ministro degli Esteri russo ha descritto come "costruttivo e civile" il colloquio avuto recentemente con il segretario di Stato americano, Antony Blinken, a margine della riunione dei ministri degli Esteri del G20 a New Delhi. "Abbiamo discusso la situazione nel campo della stabilità strategica nel contesto del trattato Start e l'Ucraina", ha proseguito. Lavrov ha però aggiunto che i Paesi confinanti con la Russia dovrebbero tenere in considerazione i pericoli insiti nel finire nella sfera di influenza Usa. "Penso che tutti i Paesi confinanti con la Russia - ha sottolineato - dovrebbero trarre le loro conclusioni sul grado di pericolo nel prendere la strada dell'inclusione nella zona di responsabilità o nella zona di interesse degli Stati Uniti".

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"Se l'indagine su Nord Stream sarà bloccata, Mosca risponderà"

Sul caso dei gasdotti Nord Stream e Nord Stream 2, danneggiati in presunti atti di sabotaggio di cui non si sa chi siano i responsabili, Lavrov ha sostenuto che la Russia penserà "a come rispondere all'Occidente" se una "indagine obiettiva e imparziale" sulle esplosioni nei gasdotti Nord Stream dovesse essere "bloccata". Il ministro degli Esteri russo è poi tornato ad attaccare l'Occidente, accusandolo di voler mettere "l'India contro la Cina" spiegando che "i nostri amici indiani lo capiscono molto bene. Ci hanno detto francamente che vedono questi tentativi. Vedono i veri obiettivi che la Nato sta perseguendo dichiarando che la sua zona di responsabilità si estende non solo alla regione euro-atlantica, ma anche a quella indo-pacifica". Lavrov inoltre si è detto "sicuro" che "la pressione delle sanzioni" occidentali "sulla Cina non farà che aumentare". I già tesi rapporti tra Russia e Occidente si sono ulteriormente deteriorati dopo che le truppe di Mosca hanno invaso l'Ucraina. 

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