Da quando sono iniziati i misteriosi casi di intossicazione, circa 3 mesi fa, sono oltre 50 le scuole prese di mira e centinaia le ragazze intossicate
Nuovi casi di intossicazione si segnalano oggi in Iran tra le studentesse di due scuole superiori femminili, a Abhar e Ahvaz, e di un istituto elementare di Zanjan. Altre alunne hanno dovuto ricorrere alle cure dei sanitari a Mashhad, Shiraz e Isfahan. I casi di intossicazione nelle scuole femminili iraniane sono cominciati circa tre mesi fa. Da allora sono stati oltre 50 gli istituti presi di mira e centinaia le ragazze coinvolte.
Prelevati "campioni sospetti"
In un comunicato pubblicato ieri sera, il ministro degli Interni Ahmad Vahidi ha riferito di "campioni sospetti" di sostanze prelevati nel corso di "ricerche sul campo", senza dare ulteriori dettagli. Venerdì, il presidente della Repubblica islamica Ebrahim Raisi aveva lanciato un appello ai ministri dell'Interno e della Sicurezza nazionale di "far fallire il complotto del nemico che mira a creare paura e disperazione tra la popolazione".
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I disordini
Interrogato dall'agenzia Fars, il viceministro dell'Interno Majid Mirahmadi ha accusato gli "artefici dell'avvelenamento delle ragazze" di voler "chiudere le scuole" ma anche di voler "colpevolizzare il sistema" al fine di "riaccendere la fiamma spenta dei disordini". Il riferimento è al movimento di protesta scatenato in Iran dalla morte, il 16 settembre, di Mahsa Amini, una giovane donna detenuta dalla polizia dei costumi che le rimproverava di aver infranto il rigido codice di abbigliamento che impone in particolare alle donne di indossare il velo. La vicenda delle intossicazioni ha destato preoccupazione nel Paese, con diverse mobilitazioni di genitori organizzate per chiedere al governo di agire.