Giornalista e attivista, esiliata dal Paese dal 2009, denuncia da tempo a voce alta le restrizioni imposte alle donne in Iran e definisce l'hijab obbligatorio un "muro". "Le donne iraniane sono il più grande nemico di Kahmenei", dice
Tra le 12 donne dell'anno scelte dalla rivista Time per "l'impatto significativo sulle loro comunità" c'è anche il volto della giornalista e attivista iraniana Masih Alinejad, esiliata dal suo Paese dal 2009. La rivista mette in evidenza che Masih, 46 anni, denuncia da tempo a voce alta le restrizioni imposte alle donne in Iran e definisce l'hijab obbligatorio un "muro". La sua attività ha scatenato la rabbia del leader della Repubblica islamica Ali Khamenei, confluita in un tentativo di rapimento nel 2021. Mentre l'anno scorso il Dipartimento di Giustizia Usa ha affermato che c'è una cospirazione per assassinarla.
"Le donne iraniane più grande nemico di Kahmenei"
"Le donne iraniane sono il più grande nemico di Kahmenei", ha dichiarato Alinejad, "ha paura di noi più di ogni altra cosa". In un'intervista al Time, Masih Alinejad ha ricordato che non abbraccia e non vede la madre da 13 anni: "Ho dimenticato il suo volto", ha detto, ma "l''Iran è dentro di me. Sono lì ogni singolo giorno attraverso i miei social media": l'unico modo per connettersi con la sua patria, dove vive ancora l'anziana madre. La profondità del suo legame con i giovani iraniani - ha quasi 9 milioni di follower su Instagram - le fa dire che la Repubblica islamica ha i giorni contati. "Le parole significano: perché sono una donna, fiorisco attraverso le mie ferite", ha detto Masih, che vive con il marito e il figlio negli Usa in un rifugio segreto dell'Fbi .