L'aereo dell'apocalisse della Marina Usa è atterrato in Islanda
MondoIl Boeing opera come posto di comando e centro di comunicazioni. Ha un ruolo fondamentale nella trasmissione ai sottomarini lanciamissili balistici. L'arrivo in territorio europeo potrebbe essere una mossa preventiva in caso di escalation nucleare del conflitto con la Russia
L’“aereo dell’apocalisse” dell'aeronautica statunitense è atterrato in Islanda. Il nome del grande velivolo non è casuale: il Mercury E-6B viene infatti schierato in caso di conflitti gravi quando occorre assicurare la trasmissione delle informazioni per il lancio di testate nucleari. L’aereo è giunto nei giorni scorsi in Islanda nell'ambito di “un'operazione nell'area di responsabilità del comando delle Forze Armate statunitensi in Europa”. Lo ha reso noto un tweet dell’U.S. European Command. “L'equipaggio - si legge ancora nel post - ha incontrato l’ambasciatore statunitense in Islanda Carrin Patman e altri leader diplomatici e militari”.
Boeing con autonomia di 72 ore
Il Mercury E-6 è un Boeing 707-320 modificato. L'E-6B, atterrato in Islanda, è la versione aggiornata dell'E-6A con una nuova cabina di pilotaggio che aumenta la consapevolezza del pilota. Il velivolo può arrivare a una velocità di 960 km/h e ha un'autonomia di oltre 15 ore senza rifornimenti e di 72 ore, tre giorni, con rifornimento in volo. Il Boeing opera come posto di comando e centro di comunicazioni, trasmettendo informazioni dalla National Command Authority e avendo un ruolo fondamentale nella trasmissione ai sottomarini lanciamissili balistici. Queste sue particolari potenzialità e il suo utilizzo in caso di pericolo nucleare gli hanno permesso l’attribuzione del nome “aereo dell’apocalisse”.
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Il messaggio a Putin
Il suo arrivo in territorio europeo fa pensare a una mossa preventiva da parte degli Stati Uniti in caso di degenerazione della guerra con la Russia. I timori di un’escalation nucleare del conflitto sono aumentati da quando Putin, lo scorso 24 febbraio, ha annunciato la sospensione del trattato Start siglato per la prima volta nel 1991 e riguardante la riduzione delle armi nucleari strategiche con raggio d'azione intercontinentale.