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Colloqui israelo-palestinesi in Giordania, "basta violenze"

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©Ansa

In un vertice a Aqaba i rappresentanti delle due parti si sarebbero dichiarati disponibili "ad un'azione immediata" che consenta di ridurre l'escalation sul campo. Ai colloqui avrebbero preso parte anche Usa, Egitto e Giordania stando a fonti di Petra

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Israeliani e palestinesi si sono impegnati "a ridurre l'escalation sul campo e a prevenire ulteriori violenze". L’impegno è stato preso in occasione del vertice di Aqaba (Giordania) dove, secondo fonti locali, le parti avrebbero colloquiato insieme a egiziani e giordani su pressione degli Stati Uniti. Tutte le parti avrebbero sottolineato "l'importanza di preservare lo status quo storico dei Luoghi santi a Gerusalemme". Israele e i palestinesi si sarebbero quindi dichiarati disponibili "ad un'azione immediata per fermare misure unilaterali per un periodo di tre-sei mesi e da parte di Israele ad interrompere qualsiasi nuovo insediamento per sei mesi".

Nuovo incontro in Egitto a marzo

Le cinque parti presenti ai colloqui avrebbero anche "concordato di incontrarsi nuovamente a Sharm el-Sheikh in Egitto il prossimo marzo per raggiungere gli obiettivi" indicati. Per i partecipanti sarebbe inoltre importante "sostenere iniziative volte a rafforzare la fiducia reciproca tra le due parti al fine di affrontare le questioni in sospeso attraverso il dialogo diretto". Usa, Egitto e Giordania, sempre secondo la stessa fonte, "considerano queste intese un progresso positivo verso la riattivazione e l'approfondimento delle relazioni tra la parte palestinese e quella israeliana e si impegnano a facilitare la loro attuazione, se necessario".

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I partecipanti

All’incontro di Aqaba, come riferito dai media, avrebbero preso parte alti ufficiali della difesa israeliana e i rappresentanti dell'Autorità nazionale palestinese (Anp). Le stesse fonti hanno riferito della partecipazione per Israele del capo dello Shin Bet (Sicurezza interna), Ronen Bar, e del Consigliere della sicurezza nazionale, Tzachi Hanegbi. Da parte palestinese invece stretti collaboratori del presidente Abu Mazen, tra cui il capo dell'intelligence, Majed Faraj, il segretario dell'Olp, Hussein a-Sheikh, il consigliere Majdi al-Khaldi e il portavoce presidenziale, Nabil Abu Rudeinah.

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