
Nucleare, la proposta dell’Ue: “Produrre idrogeno verde anche con l’atomo”
La Commissione pensa a una "Banca dell'idrogeno" e il Fondo per l'innovazione dell'Ets sosterrà con 800 milioni di euro la prima asta a premio fisso per la produzione di idrogeno rinnovabile. Parigi soddisfatta

Produrre l'idrogeno verde nell'Ue anche con l'elettricità prodotta dall'atomo. È una delle proposte incluse negli atti delegati della Commissione europea sui criteri tecnici per definire l'idrogeno rinnovabile, pezzo sempre più importante del Green Deal
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L'idrogeno a basso costo è il sogno delle industrie energivore europee, con quelle siderurgiche in testa. La Commissione pensa a una 'Banca dell'idrogeno' e il Fondo per l'innovazione dell'Ets sosterrà con 800 milioni di euro la prima asta a premio fisso per la produzione di idrogeno rinnovabile
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La Francia è stato il più importante lobbista per l'idrogeno green con l'atomo: ora Parigi rivendica una "grande vittoria" ascrivendone il merito alla ministra per la transizione energetica Agnès Pannier-Runacher, che per mesi ha insistito con la Commissione Ue per veder valorizzato il nucleare nazionale
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Il che spiega anche perché l'atto delegato sulla "addizionalità", cioè sui criteri per assicurare che l'idrogeno Ue sia prodotto in misura sempre crescente da capacità supplementare di rinnovabili, ha impiegato oltre sette mesi a vedere la luce
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"Ci è voluto tempo perché la nostra è una soluzione equilibrata a una questione complessa", spiegano dalla Commissione, precisando che l'idrogeno fatto con il nucleare "non sarà conteggiato come rinnovabile, ma sarà considerato come a basse emissioni di Co2"

"Sfumature", replicano da Parigi senza dare particolare peso alla precisazione di Bruxelles. Con i criteri individuati, sostiene lo staff di Pannier-Runacher, la Commissione "riconosce alla Francia, e alla Svezia, di avere il sistema elettrico più decarbonizzato d'Europa e di non aver bisogno di capacità addizionale di rinnovabili per produrre idrogeno pulito"

Ora, rilancia Parigi, si deve applicare "la stessa logica" al negoziato in corso sulla nuova direttiva rinnovabili, attualmente in stallo proprio per la mancanza dell'atto delegato sull'idrogeno rinnovabile. Senza contare che l'idea di non fare più differenza tra rinnovabile, pulito e a basse emissioni non piace a Germania e Spagna

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Ong e industria provano a guardare oltre. "Garantire che l'idrogeno rinnovabile sia prodotto da fonti supplementari di elettricità rinnovabile è stato un argomento chiave negli ultimi anni - dice Marta Lovisolo della Fondazione Bellona - sebbene l'elettricità nucleare potrà essere considerata rinnovabile, siamo sollevati dal fatto che l'addizionalità sia comunque una parte fondamentale dell'atto delegato"

"Una regolamentazione tutt'altro che perfetta è meglio di nessuna regolamentazione - dice Jorgo Chatzimarkakis dell'associazione di settore Hydrogen Europe - finalmente c'è chiarezza per l'industria e gli investitori e l'Europa possono dare il via al mercato dell'idrogeno rinnovabile"
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