Corea del Sud, Seul riconosce status rifugiati a disertori russi da mesi in aeroporto

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I due uomini vivono da mesi presso l’aeroporto internazionale di Incheon, vicino Seul, dove erano sbarcati lo scorso ottobre per scappare dalla Russia e per evitare la chiamata alle armi. Respinti inizialmente, avevano fatto ricorso. Ora un tribunale sudcoreano gli ha concesso lo status di rifugiato con cui chiedere asilo. Con loro anche un terzo uomo che al momento, però, non può lasciare lo scalo

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Proprio come nella celebre pellicola “The Terminal”, portata al successo da Tom Hanks. Tre cittadini russi hanno vissuto per mesi presso l’aeroporto internazionale di Incheon, vicino Seul, dove erano sbarcati lo scorso ottobre per scappare dalla Russia e per evitare la chiamata alle armi per una guerra che non avevano alcuna intenzione di combattere, ovvero quella di Vladimir Putin contro l’Ucraina. Inizialmente respinti al loro arrivo, i tre disertori hanno presentato ricorso ad un tribunale sudcoreano. Ora, come conferma il “Guardian”, due di loro hanno ottenuto lo status di rifugiati e potranno chiedere asilo nel Paese. Per il terzo, senza dare spiegazioni in merito, i giudici hanno respinto l’istanza. (GUERRA RUSSIA-UCRAINA, LE NEWS IN DIRETTA DI SKY TG24)

La storia dei tre disertori russi

I tre stranieri, che come sottolinea ancora il “Guardian” citando il loro avvocato, hanno richiesto l'anonimato per la sicurezza delle loro famiglie in Russia, erano sbarcati in Corea del Sud con la speranza di ottenere asilo, ma il ministero della Giustizia locale aveva respinto le loro domande, spiegando che evitare il servizio militare non rientrava tra i motivi validi per ottenere asilo nel Paese. Quindi, dallo scorso ottobre, hanno vissuto all'interno dello scalo, vivendo in qualche modo le sorti del personaggio di Hanks. "Accogliamo con favore la decisione del tribunale sui due, ma è deplorevole che abbia respinto la richiesta dell'altro", ha detto Lee Jong-Chan, il legale che rappresenta i tre russi. Spiegando ancora che i disertori "sono venuti qui cercando di evitare di uccidere persone innocenti e di farsi ammazzare in una guerra iniziata dal loro Paese d'origine. Ci sono voluti quattro mesi solo per ottenere il diritto di richiedere lo status di rifugiato".

Cosa succederà adesso

I due cittadini che hanno vinto il ricorso, dunque, potranno stabilirsi in Corea del Sud durante il processo di riconoscimento dell'asilo, che potrebbe richiedere anche anni. Il terzo russo ha, invece, il diritto di presentare ricorso, ma intanto non potrà far altro che continuare a vivere all’interno dello scalo. Secondo l’avvocato, per l’uomo il ritorno in Russia non è un'opzione.

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