Sisma Turchia-Siria, la foto simbolo: il papà che non lascia la mano della figlia morta

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“Avevo le lacrime agli occhi” ha confessato il fotografo autore dello scatto. “Continuavo a dire a me stesso, 'Mio Dio, questo è un dolore insopportabile. Fotografavo e piangevo”. Ripresa dalla stampa di tutto il mondo, l’immagine è diventata virale sui social network, condivisa centinaia di migliaia di volte

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Irmak aveva 15 anni. È morta a Kahramanmaras, a pochi chilometri dall’epicentro del terremoto che ha devastato la Turchia e la Siria lo scorso 7 febbraio. Mesut è il suo papà. E non si rassegna all’idea di lasciarla andare. È lui a chiedere al fotografo di Afp, Aden Altan, di scattare un ultimo, straziante, scatto. Le stringe la mano. L’unica parte del corpo della figlia “risparmiata” dal crollo del palazzo in cui abitavano (LIVEBLOG - SPECIALE).

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La fotografia

Seduto in mezzo alle macerie e alla devastazione, un uomo in giacca arancione stringe la mano esangue della sua bambina. Sono passate meno di 24 ore dalla prima, violentissima, scossa. Nessuna squadra di soccorso è ancora arrivata. I sopravvissuti scavano tra le macerie alla ricerca dei propri cari. Sguardo perso, Mesut siede laddove, il giorno prima, c’era la camera della figlia. Ne riconosce il letto, il lenziolo rosa. Altan assiste alla scena da lontano e comincia a scattare. “Avevo le lacrime agli occhi” ha confessato il reporter. “Continuavo a dire a me stesso, 'Mio Dio, questo è un dolore insopportabile. Fotografavo e piangevo”. Ripresa dalla stampa di tutto il mondo, l’immagine è diventata virale sui social network, condivisa centinaia di migliaia di volte. "Penso che sia una foto che rimarrà impressa nella mia memoria” dice ancora il fotografo. “Molti mi hanno detto che non dimenticheranno mai questa immagine". Non lo farà nemmeno lui. 

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