Ieri quasi ottomila voli in ritardo e oltre mille cancellati in tutti gli Stati Uniti. La causa del guasto che ha mandato in tilt in traffico aereo sarebbe un file danneggiato nel sistema Notam, che serve a inviare allerte sulla sicurezza ai piloti, e nel suo backup. La Casa Bianca assicura che "non c'è alcuna prova" che lo stop sia dovuto a un cyberattacco. Biden ordina un'inchiesta per questo blocco senza precedenti
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La causa del guasto che ha mandato in tilt in traffico aereo Usa sarebbe un file danneggiato nel sistema Notam, che serve a inviare allerte sulla sicurezza ai piloti, e nel suo backup. Lo ha riferito la Cnn, citando proprie fonti. I dirigenti della Federal Aviation Administration (Faa) avevano quindi deciso di riavviare il sistema all'alba di mercoledì, prima che il traffico aereo diventasse intenso, dato che l'operazione richiede in genere 90 minuti. Il sistema si è ripristinato ma in modo incompleto e con tempi superiori al previsto, costringendo la Faa a sospendere tutti i voli per alcune ore. Anche la portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, ha detto che "lo stop dei voli deciso dalla Faa è stato causato da un guasto al sistema Notam. Il traffico è stato ripristinato dopo 90 minuti. Al momento non c'è nessuna prova che il problema sia stato causato da un cyberattacco".
Cosa è successo
Ieri la più grande flotta di aerei al mondo è rimasta paralizzata per alcune ore a causa di un guasto tecnico che ha provocato ritardi per quasi ottomila aerei e la cancellazione di oltre 1.000 voli in tutti gli Stati Uniti. Un evento straordinario che qualcuno ha paragonato al blocco seguito agli attacchi dell'11 settembre. Il presidente Joe Biden ha chiesto al ministero dei Trasporti di aprire un’indagine. Stando a quanto emerso, il problema al sistema si sarebbe verificato già nella serata di martedì, ma grazie ad una linea telefonica di emergenza la Faa è riuscita a limitare i danni e a garantire il traffico durante la notte tra martedì e mercoledì. La mattina di ieri, tuttavia, con l'aumento dei voli la linea d'emergenza è stata sovraccaricata e l'ente costretto ad imporre lo stop ai voli. Erano circa 21.000 quelli che dovevano decollare dagli Stati Uniti in tutta la giornata di mercoledì e circa 1.840 quelli in arrivo. Alla fine il bilancio è stato di oltre 7.400 aerei in ritardo e 1.109 cancellati.
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Il sistema Notam
Lo stop imposto dalla Federal Aviation Authority a tutti i voli americani ha dimostrato quanto i trasporti aerei della più grande economia mondiale dipendano da un sistema informatico antiquato. Ideato nel 1947, una volta acronimo di 'Notice to airmen' (notifiche ai piloti uomini), termine anacronistico e sessista poi modificato in 'Notice to Air Missions System', il sistema Notam serve ad inviare allerte sulla sicurezza ai piloti. Gli avvisi sono fondamentali per la pianificazione dei voli e vengono utilizzati per fornire informazioni, in tempo reale, su eventuali pericoli in volo o a terra, come piste chiuse, restrizioni dello spazio aereo e interruzioni del segnale di navigazione. Gli addetti ai lavori sostengono che i guasti al Notam sono rari, ma proprio uno di questi ha mandato in tilt tutto il traffico aereo Usa per diverse ore.
Escluso cyberattacco
Per gli esperti di sicurezza è probabile che si sia trattato solo di un guasto informatico perché, sostengono, quando c'è la mano degli hacker lo si scopre "in pochi minuti". Tuttavia, riferiscono, le agenzie di cybersecurity stanno monitorando con attenzione soprattutto per verificare eventuali attacchi da Russia, Iran e Corea del Nord e dopo che, lo scorso ottobre, alcuni dei maggiori aeroporti Usa - tra i quali La Guardia a New York, Los Angeles e Chicago - erano stati colpiti da hacker di Mosca.