Croazia, impennata dei prezzi con l'Euro: interviene il governo

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Aumenti soprattutto sui beni alimentari, in particolare su pane e burro con rincari che toccano il 30%. Protesta la popolazione. Il primo ministro Andrej Plenković annuncia possibili interventi del governo se entro venerdì la situazione non si normalizzerà      

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Dopo che col primo gennaio la Croazia è entrata a far parte dell'Eurozona con l'adozione dell'euro, nel Paese si è verificato un forte rialzo dei prezzi, specie di generi alimentari e dei servizi. Aumenti che sono stati ritenuti ingiustificati dal governo, che ha annunciato un intervento nei prossimi giorni. La maggior parte dei rincari riguarda arrotondamenti che in molti casi superano di molto la logica della conversione, con rincari dal 5 fino al 20 per cento rispetto ai prezzi precedenti l'introduzione della moneta unica europea. Per questo molti commercianti, ristoratori e anche alcune catene di supermercati sono stati accusati dalla stampa di aver approfittato del cambio della valuta. 

Proteste sui social, il premier croato accusa i commercianti

Molte le proteste dei cittadini croati, che sui social in particolare hanno denunciato fra l'altro rincari per pane e burro anche del 30%. Ad accusare "una parte dei commercianti e imprenditori di approfittare della transizione dalle kune croate all'euro con questo comportamento irresponsabile" è stato anche il primo ministro Andrej Plenković, che ha annunciato possibili interventi se entro venerdì la situazione non si normalizzerà. Plenković ha detto che il governo dispone di strumenti forti "che non esiterà ad adoperare". 

Coda, a Firenze, per la riapertura degli Uffizi, 03 giugno 2020. E' stato il direttore del museo fiorentino Eike Schmidt ad aprire il portone ai primi visitatori della Fase 2. Alcune persone sono venute per l'occasione da fuori Toscana nel primo giorno di via libera ai viaggi tra le regioni. ANSA/CLAUDIO GIOVANNINI

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Tra gli interventi del governo possibili importe mirate

Tra i possibili interventi per contenere i rincari ingiustificati, si parla di aumenti di tasse e imposte mirati, abolizioni di sussidi per gas ed energia o anche il congelamento di prezzi per centinaia di articoli ai livelli di dicembre. Oltre ad entrare nell'Eurozona, la Croazia - ultimo Paese a essere entrato nell'Ue nel luglio 2013 - all'inizio dell'anno ha aderito anche alla zona Schengen di libera circolazione in Europa.

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