Parigi, attacco contro curdi: chi è il killer e cosa sappiamo di lui

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Tre persone, una donna e due uomini, tutti membri del Consiglio democratico curdo di Francia, sono state uccise ieri in strada a colpi di pistola nel centro della capitale. Tre i feriti, uno in condizioni gravi. L'autore dell’attacco è un uomo francese di 69 anni, subito arrestato, con gravi precedenti giudiziari. Era già condannato per "violenze armate di stampo razzista" lo scorso anno, era uscito dal carcere 11 giorni fa. Dopo l’attentato si sono registrate violente proteste e scene di guerriglia urbana a Parigi

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Un attacco xenofobo nel cuore di Parigi ha causato almeno tre morti: le vittime sono una donna e due uomini, tutti membri del Consiglio democratico curdo (Cdkf) di Francia, uccisi ieri in strada a colpi di pistola nel centro della capitale francese. Tre i feriti, tutti maschi, di cui uno in condizioni gravi. Dopo l’attentato sono seguite violente proteste e scene di guerriglia urbana, tra lancio di oggetti e roghi appiccati in strada. Per sedare le proteste, nel tardo pomeriggio, gli agenti in tenuta antisommossa hanno lanciato cariche e gas lacrimogeni. I manifestanti accusavano lo Stato di non aver sufficientemente protetto la comunità curda e di aver lasciato libero il killer iscritto in un centro di tiro. Durante gli scontri con la polizia, sono stati feriti almeno cinque agenti.

Chi è il killer

L'autore dell’attacco, per ora identificato come W.M., è un francese di 69 anni, subito arrestato: aveva gravi precedenti giudiziari. Già condannato per "violenze armate di stampo razzista" lo scorso anno, era uscito dal carcere parigino della Santé appena 11 giorni fa. A dicembre scorso aveva attaccato a colpi di sciabola un campo migranti di Bercy, nel dodicesimo arrondissement di Parigi, ferendo diverse persone, di cui due in modo grave. In attesa del processo d'appello, aveva ottenuto la libertà vigilata. Un elemento che ha suscitato veleni e polemiche in tutto il Paese. Il killer era anche noto per un altro tentato omicidio nel 2016. Per il ministro dell'Interno Gérald Darmanin, che è andato sul luogo del crimine a metà pomeriggio, il killer ha "deliberatamente preso di mira degli stranieri". Secondo il giornale Le Parisien, l'uomo sarebbe "un pensionato della Sncf", la compagnia ferroviaria della Francia, dove lavorava come “conducente".

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Il padre del killer: “Mio figlio un pazzo”

Il padre dell'autore dell'attacco a Parigi, intervistato in esclusiva da M6, ha detto del figlio: "È un pazzo, un imbecille”. Descrive l’ex ferroviere in pensione come "un introverso", che "non viveva come tutti quanti". Il suo gesto è quello di un "pazzo", deplora l'anziano genitore ancora sotto shock. Uscito dal carcere parigino della Santé appena undici giorni fa, il padre e la madre lo avevano accolto in casa con loro: "Ieri sera ha giocato a Scrabble con sua madre, stavano bene. Era contenta e lui anche. Ci dicevamo: 'Tornerà sulla retta via'". "Mia moglie faceva di tutto per essere gentile", ha aggiunto. Quando ha saputo di quello che è accaduto questa mattina ha gridato: "Oh, no! Non avrà mica ricominciato!".

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La dinamica

Mancava qualche minuto a mezzogiorno quando l'assassino si è recato in rue d'Enghien, dove ha aperto il fuoco contro un centro culturale curdo, ma anche contro un ristorante della stessa comunità nonché un coiffeur di zona. Secondo fonti giudiziarie citate da BFM-TV, a bloccare e disarmare l'attentatore, ferendolo, sarebbero stati dei civili all'interno del coiffeur. Poi sono intervenute le forze dell'ordine. Gli inquirenti hanno aperto un'inchiesta per omicidio e violenze armate volontarie nonché violazione della legislazione sulle armi. Sul posto si è recata anche la Procura Nazionale Antiterrorismo (Pnat), che per ora non ha ritenuto opportuno occuparsi del dossier, scartando dunque l'ipotesi di un attentato.

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