
Sparatoria Parigi, l'attentato che ha portato alla morte di almeno 3 persone
Sono diversi i feriti. L'attacco è avvenuto nel cuore della capitale francese, in Rue d'Enghien, in un centro culturale curdo. A sparare è stato un francese di 69 anni, uscito di prigione una decina di giorni fa e sotto controllo giudiziario in attesa del processo. Aveva infatti attaccato un campo migranti con una sciabola. L'uomo è ferito ed è in ospedale. Aperta un'inchiesta per omicidio volontario. Scontri tra polizia e curdi sul luogo della sparatoria

Almeno tre persone sono rimaste uccise e diverse altre ferite nella sparatoria avvenuta oggi di fronte ad un centro culturale curdo nel X arrondissement di Parigi, quartiere multietnico nel cuore della capitale francese. Secondo fonti di polizia citate dalla stampa locale, i colpi d'arma da fuoco sono stati sparati poco prima di mezzogiorno. I fatti si sono consumati in rue d'Enghien. "Sette, otto, spari in strada, è stato il panico totale. Siamo rimasti chiusi all'interno", ha detto una negoziante di zona, citato dalla France Presse
Spari a Parigi, 3 morti e diversi feriti. Grave l'aggressore, ha precedenti xenofobi
L'autore della sparatoria è stato arrestato. Secondo quanto riportato dalla polizia, ha 69 anni ed è di nazionalità francese. I media francesi riportano che l'attentatore sarebbe "un pensionato della Sncf", la compagnia ferroviaria della Francia, dove lavorava come "conducente". La presidente del X arrondissement di Parigi, Alexandra Cordebard, ha riferito che l'uomo "è rimasto ferito, è stato portato in ospedale, e poi verrà ascoltato dagli inquirenti". Ha precisato che è in stato di emergenza "relativa"
Parigi, proteste e scontri con polizia nel quartiere curdo
La procuratrice di Parigi, Laure Beccuau (nella foto), ha affermato che l'autore della sparatoria aveva precedenti per "violenze armate di carattere razzista". L'uomo era già stato fermato nel dicembre 2021 dopo aver attaccato una campo migranti con una sciabola, causando diversi feriti, tra cui due in condizioni gravi

L'attentatore era uscito dal carcere "una decina di giorni fa", ha riportato Beccuau. L'uomo, ha precisato l'emittente BFM-TV, "era stato liberato una decina di giorni fa" ed era "sotto controllo giudiziario in attesa del processo"

A dicembre dell'anno scorso, il 69enne aveva squarciato con una sciabola le tende di un gruppo di sudanesi nella capitale francese, costringendone due al ricovero. Era stato rimesso in libertà da appena 11 giorni. Lo reso noto il procuratore della Repubblica di Parigi, Laure Beccuau

Dopo la sparatoria, la procura di Parigi ha aperto un'inchiesta per "assassinio, omicidio volontario e violenze aggravate". La sindaca di Parigi, Anne Hidalgo, ha scritto in un tweet: "Grazie alle forze dell'ordine per l'intervento decisivo questa mattina durante il terribile attacco nel decimo arrondissement. Un pensiero alle vittime e alle loro famiglie. Siamo al loro fianco"

Secondo testimoni oculari, il 69enne è entrato nel centro culturale curdo Ahmet Kaya Center, molto frequentato dalla comunità, ha sparato e, prima di essere fermato dalle forze dell'ordine, ha aperto il fuoco anche contro un ristorante curdo e contro un parrucchiere

Al momento dell'arresto gli agenti gli hanno trovato addosso l'arma che è servita per l'attacco. Perquisizioni sono in corso presso il domicilio del 69enne. L'uomo risiedeva a 1.500 metri dal luogo del crimine

Le tre persone uccise a Parigi davanti al Centro culturale Ahmet-Kaya erano militanti curdi: lo riferiscono i media locali, citando la comunità curda, ma la notizia non è stata ancora confermate dalle autorità

Il ministro dell'Interno, Gérald Darmanin, dopo la sparatoria nel cuore di Parigi, ha postato un tweet in cui sottolinea: "Tutti i miei pensieri alle persone vicine alle vittime. L'autore è stato fermato"

L'uomo che ha aperto il fuoco "voleva ovviamente attaccare gli stranieri" anche "se resta da vedere se volesse soprattutto (colpire, ndr) i curdi", ha detto Darmanin (nella foto), che ha tenuto una conferenza stampa improvvisata sul luogo della sparatoria. L'attentatore, ha aggiunto, "ha agito da solo"

Darmanin, parlando coi i cronisti, ha spiegato che il 69enne era noto alla polizia, ma non ai servizi di intelligence, non era schedato per fatti estremistici e non era un attivista di uno dei gruppi di estrema destra, che sono stati recentemente sciolti. "Non è certo che abbia un impegno politico di sorta anche se, ovviamente, le sue motivazioni sono caratterizzate da un attacco contro gli stranieri, ma questo -ha aggiunto il ministro- l'inchiesta giudiziaria lo confermera'".

La polizia francese ha diramato una circolare interna che chiede agli agenti di schierarsi a protezione di tutti i siti della comunità curda a Parigi

Scontri tra dimostranti curdi e polizia sono avvenuti nei pressi del centro culturale curdo dove è avvenuta la sparatoria. Secondo quanto riporta Le Parisien, alcuni dimostranti hanno lanciato oggetti contro le forze dell'ordine che hanno risposto con i lacrimogeni

Nei tafferugli sono rimasti feriti almeno 11 poliziotti. Nella zona della sparatoria, nel quartiere intorno alla rue d'Enghien e il Faubourg Saint-Martin la tensione è alle stelle con roghi in strada, fischi, scontri con la polizia in tenuta antisommossa. Secondo BFMTV, i manifestanti protestano contro il governo e il ministro dell'Interno, Gérald Darmanin, per non aver garantito la protezione della comunità curda di Parigi

"Si ricomincia, non ci proteggete, ci uccidono": a gridarlo agli agenti della polizia sono stati alcuni membri del centro culturale Ahmed Kaya. Nello stesso arrondissement della capitale, il 9 gennaio 2013 tre militanti curdi del Partito dei Lavoratori del Kurdistan (Pkk) erano stati assassinati. L'inchiesta giudiziaria in Francia, tuttora in corso, aveva rivelato "l'implicazione" di membri dei servizi segreti turchi, senza designare i mandanti

Il Consiglio democratico curdo ha invitato a manifestare in piazza a Parigi: "A seguito dell'attacco terroristico contro la nostra sede oggi, in tarda mattinata, in cui sono stati uccisi tre attivisti curdi, chiediamo una grande manifestazione domani, sabato, alle 12, Place de la République", ha scrittisu Twitter l'organizzazione, che raggruppa 24 associazioni curde sul territorio francese. Un raduno in segno di solidarietà con il popolo curdo e in omaggio alle vittime della sparatoria si è tenuto già questo pomeriggio a Marsiglia

"I curdi di Francia sono stati l'obiettivo di un odioso attacco nel cuore di Parigi. Pensieri alle vittime e alle persone che lottano per la vita, alle loro famiglie e ai loro cari. Riconoscenza alle nostre forze dell'ordine per il loro coraggio e il loro sangue freddo", ha scritto in un tweet il presidente francese, Emmanuel Macron

"L'estrema destra uccide", ha scritto in un tweet il senatore e portavoce del Partito socialista francese, Rachid Temal, commentando la notizia secondo cui l'autore della sparatoria che ha causato almeno 3 morti questa mattina nel centro di Parigi era già stato incriminato "per violenze armate razziste" dopo aver attaccato un campo migranti lo scorso anno. "Pensieri alle famiglie di questi innocenti assassinati e feriti", ha scritto Temal in un altro tweet

Anche la capogruppo del Rassemblement National all'Assemblea Nazionale, Marine Le Pen, ha scritto un tweet in cui manifesta "stupore e cordoglio" e ringrazia le "forze dell'ordine per il rapido e decisivo intervento. I nostri pensieri alle famiglie delle persone colpite da questo terribile dramma"

Il leader della France Insoumise, Jean-Luc Mélenchon, ha twettato: "Tristezza e rabbia dinanzi all'attacco terrorista contro il centro culturale curdo Ahmet Kaya a Parigi. Circa dieci anni fa, due dirigenti curde venivano assassinate nel cuore di Parigi. Ora basta! Protezione ai nostri alleati curdi dappertutto"