È il primo sciopero in 40 anni per il giornale. I dipendenti chiedono sostanziali aumenti salariali, in un contesto di inflazione e carovita nella Grande Mela. Le trattative sono fallite a seguito del rifiuto del management di aumentare significativamente gli stipendi per quasi due anni
Reporter, redattori, fotografi e altri dipendenti hanno organizzato una manifestazione fuori dagli uffici del New York Times. È il primo sciopero in 40 anni per il giornale. Circa 1.100 lavoratori hanno incrociato le braccia per 24 ore per chiedere aumenti sostanziali, in un contesto di inflazione e aumento del costo della vita a New York. "Siamo qui perché ognuno di noi merita di guadagnare un salario adeguato e e di ricevere i benefici che meritiamo" ha detto uno dei dipendenti.
Lo sciopero
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Secondo quanto riferito il sindacato della stampa NewsGuild di New York, lo stop è stato indetto fino alla mezzanotte di oggi (ora americana), dopo che le trattative su salari e contratto collettivo sono fallite per il rifiuto del management di aumentare significativamente i salari per quasi due anni. Centinaia di persone di tutte le età e di tutti gli status si sono radunate ieri pomeriggio davanti alla gigantesca sede della New York Times Company, nella parte occidentale di Manhattan, in un clima di protesta e di festa. Il giornale faceva affidamento su personale internazionale e altri giornalisti non sindacalizzati per fornire contenuti ai suoi oltre 9 milioni di abbonati negli Stati Uniti e in altri paesi. L'ultimo sciopero che fermò la pubblicazione del giornale risale al 1978 ed è durato 88 giorni.
