Hanno rischiato la vita nascondendosi in un piccolo spazio sotto la poppa di una nave mercantile: l'immagine ha fatto il giro del mondo. Dovranno lasciare l'isola dopo aver ricevuto assistenza sanitaria
Pur di arrivare in Europa, tre giovani migranti africani, probabilmente senegalesi, hanno rischiato la vita viaggiando per 11 giorni seduti sul timone di un'enorme petroliera partita dalla Nigeria alla volta delle isole Canarie, dove sono giunti disidratati e indeboliti ma vivi. Si sono nascosti in un piccolo spazio sotto la poppa, proprio dove il timone si inserisce nella nave, e dove in caso di mare grosso non ci sarebbe stato scampo. Come ha dichiarato la responsabile del centro di soccorso marittimo di Las Palmas, si tratta di un luogo "non certo adatto ad ospitare persone in mare aperto, dove i migranti hanno corso il rischio di morire per disidratazione, annegamento o ipotermia. Soprattutto è un luogo che quasi sempre è pieno d'acqua di mare".
Dovranno tornare in Nigeria
I tre migranti arrivati ieri a Gran Canaria dovranno lasciare l'isola dopo aver ricevuto assistenza sanitaria: è quanto riferito all'ANSA dalla Delegazione del governo spagnolo alle Canarie, che conferma così notizie di media locali. Stando all'agenzia Efe, in termini legali i tre superstiti non vengono considerati migranti come coloro che arrivano su barconi, bensì come "passeggeri clandestini" di una nave; motivo per cui, dopo esser stati assistiti per "disidratazione moderata", tutto il gruppo dovrà fare ritorno "al porto di origine", che dovrebbe essere Lagos, in Nigeria, senza possibilità di permanenza in territorio spagnolo e a carico del raccomandatario marittimo corrispondente.
L'immagine ha fatto il giro del mondo
L'immagine dei tre uomini seduti sul timone sotto la poppa, con i piedi a meno di mezzo metro dall'acqua, scattata dai marinai di Salvamar Nunki, ha fatto il giro del mondo. Non si tratta di una pratica innovativa: solo nel porto di Las Palmas de Gran Canaria ci sono stati sei precedenti negli ultimi quattro anni.