Colorado, sparatoria in un locale gay: 5 morti. Coinvolta anche l'Fbi

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Lo ha riportato la Cnn. La strage è avvenuta al "Club Q" di Colorado Springs. Oltre alle vittime ci sono diversi feriti. L'aggressore, un 22enne, è stato fermato da alcuni avventori del locale. Tra le ipotesi per il movente quella legata all'odio verso la comunità Lgbtqi+. Il sindaco: "Un crimine orribile". Biden: "Non dobbiamo tollerare l'odio"

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Sono cinque le persone che hanno perso la vita ieri sera, in una sparatoria avvenuta in una discoteca gay, il “Club Q”, a Colorado Springs. Lo ha riferito la polizia locale, secondo quanto riportato anche dalla Cnn. Altre 18 persone, invece, sono rimaste ferite.  Fermato un sospetto, anche lui rimasto ferito, grazie all'intervento di alcuni avventori del locale. L'uomo si chiama Anderson Lee Aldrich e ha 22 anni. Lo hanno annunciato le autorità in una conferenza stampa. Il giovane, secondo il capo della polizia locale, è entrato nel locale e ha cominciato a sparare subito con un'arma lunga. Nelle indagini è coinvolta anche l'Fbi. 

Intervenute 11 ambulanze

La polizia, rileva ancora la Cnn, sta lavorando per capire il movente legato alla strage. Tra le ipotesi, quella dell'odio contro la comunità Lgbtqi+. Intanto, il capitano dei vigili del fuoco di Colorado Springs, Mike Smaldino, ha confermato che sul posto della strage erano intervenute 11 ambulanze dopo diverse chiamate d'emergenza.

Il sindaco: "Clienti eroi hanno salvato vite"

"Un crimine orribile".  Così, in una conferenza stampa, John Suthers, il sindaco di Colorado Springs, dopo la strage nel locale gay della città. Il primo cittadino ha lodato i clienti per le loro azioni "eroiche" che "hanno chiaramente salvato vite". 

Il messaggio social dopo la tragedia

Dopo la tragedia, i responsabili del locale hanno pubblicato una dichiarazione sui social media. “Ringraziamo la veloce reazione di clienti eroici che hanno immobilizzato l'uomo armato e messo fine a questo attacco d'odio”, si legge nella nota, nella quale i proprietari della discoteca si sono detti “devastati da questo attacco senza senso contro la nostra comunità”, porgendo le condoglianze ai familiari delle vittime. “Le nostre preghiere e i nostri pensieri vanno a tutte le vittime, alle loro famiglie e amici”, spiega ancora il post.    

Biden: "Non dobbiamo tollerare l'odio"  

"La violenza delle armi da fuoco continua ad avere un impatto devastante e particolare sulle comunità Lgbtqi+ nel nostro Paese e le minacce di violenza stanno aumentando.. Dobbiamo eliminare le ineguaglianze che contribuiscono alla violenza contro le persone Lgbtqi+". Lo ha detto Joe Biden, rilanciando la necessità di bandire le armi d'assalto. "Non possiamo e non dobbiamo tollerare l'odio", ha aggiunto.

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