Iran, proteste e scontri vicino a Teheran: polizia spara gas lacrimogeni

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Secondo la tv di Stato, un paramilitare è stato ucciso e diversi poliziotti sono rimasti feriti. Le autorità hanno chiuso un cimitero per impedire che migliaia di manifestanti raggiungessero la tomba di Hadis Najafi, una giovane donna uccisa 40 giorni fa da un colpo di pistola mentre protestava. Intanto sui social aumentano i video di giovani che tolgono i turbanti agli ayatollah per strada, un'altra forma di contestazione ai simboli del regime a e della leadership religiosa del Paese

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Continuano le tensioni in Iran, dove da sette settimane un vasto movimento di piazza chiede la fine della Repubblica islamica dopo la morte di Mahsa Amini. Oggi si sono registrati nuovi scontri tra le forze di sicurezza e le persone che celebravano l'anniversario dell'uccisione di Hadis Najafi, una giovane donna uccisa 40 giorni fa da un colpo di pistola mentre protestava vicino a Teheran. Secondo quanto riporta la tv di Stato, un paramilitare è stato ucciso e diversi poliziotti sono rimasti feriti durante i tafferugli. Le autorità hanno chiuso un cimitero per impedire che migliaia di manifestanti raggiungessero la sua tomba. I video, riporta la Bbc, hanno mostrato i manifestanti bloccare un'autostrada a Karaj, bruciare un veicolo e gridare slogan antigovernativi. In altri filmati si vede il personale di sicurezza che spara gas lacrimogeni verso di loro. 

Nuova protesta: i giovani tolgono il turbante agli ayatollah

Intanto attivisti e dissidenti iraniani hanno diffuso sui social media video in cui si vedono giovani togliere il turbante a religiosi che camminano per strada. I filmati mostrano ragazzi avvicinarsi senza essere visti a uomini vestiti con l'abito religioso tradizionale per poi dare un colpo con la mano al loro turbante facendolo cadere per terra. Secondo il canale televisivo in lingua persiana, con sede a Londra, Iran International, togliere il turbante ai religiosi è diventata una nuova forma di protesta non violenta nell'ambito delle dimostrazioni anti sistema che continuano da oltre un mese. Le manifestazioni sono iniziate dopo la morte, il 16 settembre a Teheran, di Mahsa Amini, 22enne che ha perso la vita dopo essere stata arrestata perché non portava il velo in modo corretto. Secondo la ong con sede ad Oslo 'Iran Human Rights', durante la repressione delle proteste sono morte almeno 277 persone, tra cui 40 minori e 24 donne. 

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