Shoah, è morta Hannah Goslar: era la migliore amica di Anna Frank

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La donna scomparsa a Gerusalemme aveva 93 anni. La sua famiglia fuggì dalla Germania nel 1933 stabilendosi ad Amsterdam, dove le due bambine si incontrano a scuola. Persero i contatti nel 1942 quando la famiglia Frank si nascose per sfuggire ai nazisti

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Hannah Goslar, una delle migliori amiche di Anna Frank, che come la celebre ragazzina del "Diario" fu detenuta nel campo di concentramento nazista di Bergen-Belsen durante la seconda guerra mondiale, è morta venerdì all'età di 93 anni a Gerusalemme. L'annuncio della scomparsa è stato dato oggi dalla Anne Frank Foundation di Amsterdam. Le due amiche persero i contatti nel 1942 quando la famiglia Frank si nascose per sfuggire ai nazisti.

La fuga con la famiglia dalla Germania nel 1933 con Hitler al potere

Nata a Berlino il 12 novembre 1928 da genitori ebrei tedeschi, Hannah Goslar fuggì con la sua famiglia dalla Germania nel 1933 subito dopo l'arrivo al potere di Adolf Hitler, stabilendosi ad Amsterdam: il padre Hans Goslar era stato vice ministro degli Affari esteri della Repubblica di Weimar. Nella città olandese Hannah Goslar e Anna Frank, che abitavano nella stessa strada e frequentarono la stessa scuola, fin dall'asilo, divennero ben presto le migliori amiche, come si legge nel "Diario". 

Amiche fin da piccole, le due persero i contatti nel luglio 1942

Le due bambine persero i contatti nel luglio 1942 quando la famiglia Frank si nascose nel sottotetto della ditta del padre Otto per sfuggire ai nazisti. Goslar e la sua famiglia furono arrestate dalla Gestapo nel 1943 e deportati prima nel campo di concentramento di Westerbork e nel 1944 trasferiti a Bergen-Belsen. Nel lager nazista Hannah (o Hanneli come viene chiamata nel "Diario") incontrò di nuovo nel febbraio 1945 la sua migliore amica, poco prima della morte di Anna Frank all'età di 15 anni. Hannah e la sorella Gabi furono gli unici membri della loro famiglia a sopravvivere all'Olocausto. Nel 1947 emigrò a Gerusalemme, dove, di professione infermiera, sposò il medico Walter Pinchass Pick. La coppia ha avuto tre figli, 11 nipoti e più di 31 pronipoti: "Questa è la mia risposta a Hitler", diceva Hannah Goslar. 

La storia nei film e nei libri 

Hannah Goslar è apparsa in numerosi documentari e film sulla vita di Anna Frank e la sua storia è stata raccontata dalla scrittrice Alison Leslie Gold nel libro "Hannah Goslar Remembers: A Childhood Friend of Anne Frank" (1999), tradotto in italiano da Rizzoli con il titolo "Mi ricordo Anna Frank". Dal libro sono stati tratti due film: "Mi ricordo Anna Frank" (2009) di Alberto Negrin e "Anne Frank - La mia migliore amica" (2021) di Ben Sombogaart.

Il racconto di Goslar: "Mi disse il padre che era morta"

Goslar ha raccontato: "Vivevamo vicine e il nostro primo incontro avvenne nel 1934. Ci incontrammo in un negozio di alimentari. Mia madre e la madre di Anna, ricordo, cominciarono a parlare tedesco perché nessuna delle due conosceva l'olandese. Anna era con lei. Il giorno dopo, quando la rividi all'asilo, la riconobbi di schiena e corsi ad abbracciarla. Da allora, divenimmo amiche. A scuola, anni dopo, Anna tra una lezione e l'altra scriveva su un diario, che proteggeva da sguardi indiscreti. Tutti le chiedevano cosa scrivesse ma la risposta era la stessa per tutti: 'non sono affari tuoi!'. Era una bambina come le altre, normale. Quando la rividi nel campo di concentramento provai sentimenti contrastanti. Ero felice di rivederla ma al tempo stesso triste. Speravo si fosse salvata scappando in Svizzera. Solo dopo la fine della guerra, seppi della morte di Anna. Ero ancora ricoverata in ospedale quando ricevetti la visita di Otto Frank. Fu lui a dirmi che entrambe le sue figlie non erano sopravvissute".

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