Lafarge, il colosso francese accusato di sostegno all'Isis patteggia per 778 milioni

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Si tratta dell'accordo più grosso mai pagato da un'azienda privata per aver dato sostegno a una organizzazione terrorista. Lafarge, sussidiaria della società quotata svizzera Holcim, si è dichiarata colpevole davanti ad un tribunale di New York di aver fornito supporto materiale all'Isis, avendo mantenuto in attività una fabbrica in Siria dopo l'esplosione del conflitto nel 2011

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Il colosso francese delle costruzioni Lafarge ha ammesso il proprio coinvolgimento nell'aver fornito finanziamenti di milioni di dollari all'Isis in Siria, e ha accettato di pagare una sanzione di 778 milioni di dollari. E' il risarcimento più alto mai pagato da una compagnia accusata di aver foraggiato un gruppo terroristico. La Lafarge è una sussidiaria della società svizzera Holcim. Al centro del caso c'era la decisione della compagnia di mantenere aperta una fabbrica in Siria nonostante fosse cominciato, nel 2011, il conflitto. 

La vicenda

Il colosso francese aveva fornito aiuto ai terroristi tra il 2013 e il 2014. In un comunicato, Lafarge ha ammesso di "essersi pentita profondamente" per i suoi atti, e dato atto al ministero americano della Giustizia di aver riconosciuto l'intenzione della compagnia francese di "disporre tutte le procedure per interrompere e evitare condotte di questo tipo". Ma il capitolo americano non chiude la vicenda, perché la Lafarge è accusata in Francia di "concorso in crimini contro l'umanità". Il titolo in Svizzera della casa madre, Holcim, è stato temporaneamente sospeso dopo le prime notizie riguardanti l'accordo raggiunto con il dipartimento americano. "La vicenda non ha coinvolto Holcim, che non ha mai operato in Siria, né le operazioni o i dipendenti di Lafarge negli Stati Uniti, ed è in netto contrasto con tutto ciò che Holcim rappresenta", si legge in un comunicato diffuso dalla multinazionale con sede a Zugo che nel 2015 si è fusa con il gruppo francese.

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