Netta affermazione del presidente uscente Stephan Weil e Cdu tenuta a distanza. Alternative for Deutschland avanza e va in doppia cifra. Bene i Verdi, perdono terreno i liberali
Per i socialdemocratici tedeschi di Olaf Scholz nuova vittoria elettorale nel Land della Bassa Sassonia, davanti ancora una volta alla Cdu con il ministro-presidente uscente, Stephan Weil. Urne importanti, nel mezzo di una crisi economica ed energetica per il Paese, che fa comunque pagare dazio ai partiti nazionalpopolari: tra i vincitori di questa tornata c'è, infatti, certamente anche l'ultradestra di Alternative fuer Deutschland, che spingendo sulla paura dell'inflazione alle stelle ha ottenuto addirittura un risultato a due cifre, sopra l'11%, in una regione del Centro-nord poco segnata dal malcontento tipico dell'Est della Repubblica federale.
Possibile un'intesa con i Verdi
Secondo gli ultimi dati citati dalla tv pubblica Zdf, l’Spd ha ottenuto il 33,4% dei voti contro il 28,1% della Cdu. Bene anche i Verdi, con il 14,5 %dei voti. "Abbiamo combattuto e abbiamo vinto", ha esultato il governatore Weil, leader amato e riconosciuto anche a livello federale, che potrebbe a questo punto governare anche con gli ecologisti. La Cdu, guidata da Bernd Halthusmann, ha ottenuto solo il 28%, con una perdita molto consistente (-5,6%), riconosciuta anche pubblicamente. Sconfitto per la seconda volta nella stessa corsa, Halthusmann ha annunciato un passo indietro: lascerà la presidenza regionale del partito.
Le ripercussioni sul governo Scholz
Il voto della Bassa Sassonia avrà certamente ripercussioni sul clima di lavoro del governo di Olaf Scholz, nel cosiddetto semaforo (Spd, Verdi e liberali). È stato però il ministro delle Finanze, Christian Lindner, a garantire lealtà agli alleati, pur commentando con parole molto nette i risultati: "È una serata triste per i liberali. Abbiamo subito un contraccolpo. I sostenitori del partito nutrono un sentimento di straniamento rispetto alla coalizione del semaforo". Alla domanda se resteranno al governo, la risposta è stata altrettanto chiara: "Ci troviamo in una crisi energetica e in una crisi economica. Esiste una responsabilità di Stato. Abbiamo un nostro programma liberale, ma abbiamo la nostra responsabilità nei confronti della gente e del Paese".