L'allarme è scattato nella capitale e in due regioni settentrionali
Un suono minaccioso e prolungato ha svegliato oggi gli abitanti di Tokyo. Il governo nipponico ha diramato lo stato d’allerta in risposta al lancio di un missile balistico a raggio intermedio da parte della Corea del Nord. Il razzo ha sorvolato il Giappone per poi sprofondare nel Pacifico. Le sirene hanno suonato in diverse parti del Paese, in particolare nelle prefetture di Hokkaido e Aomori per invitare la popolazione a trovare riparo nei rifugi sotterranei.
La notizia del lancio
“Sembra che la Corea del Nord abbia lanciato un missile. Si prega di evacuare negli edifici o nel sottosuolo", con questa comunicazione il governo nipponico ha emesso l’allarme alle 7:29 ora locale, quando in Italia era notte fonda. Nelle regioni settentrionali del Paese l'allerta è stata massima e il segnale acustico ha fatto temere il peggio. Il missile, che ha diffuso il panico tra la popolazione, è poi caduto nel mare, fuori dalla zona economica esclusiva del Giappone.
I precedenti
Sono giorni che la Corea del Nord effettua test con missili balistici. Solo la settimana scorsa ne sono stati lanciati quattro, nessuno però aveva attraversato una distanza così significativa. Quello di stamattina si è distinto per la lunghezza della traiettoria. Si tratta di un'arma da getto che è in grado di coprire 4.500 km. Per trovare dei precedenti si deve tornare indietro al 2017, quando si era verificato lo stesso episodio con il lancio di un missile in direzione del Giappone. Il fatto del giorno testimonia una ripresa intensa dei test, 23 nell'ultimo anno. Corea del Sud e Usa stanno studiando dettagliatamente l’operazione: tra le informazioni diffuse si legge che il missile ha toccato un apogeo di circa 970 km alla velocità massima di Mach 17. Il Comando di stato maggiore congiunto sudcoreano ha rilevato la zona di partenza del lancio nella provincia settentrionale di Jagang e ha condannato l’operazione, definita “atto di provocazione significativo”. Ha inoltre assicurato che “la deterrenza e le capacità di risposta dell'alleanza Corea del Sud-Usa ” ne usciranno rafforzate.