
Putin e la controffensiva ucraina, perché ora il rischio è l'arma nucleare tattica
Mentre la guerra sembra essere arrivata a un punto di svolta, con gli ucraini che avanzano e i russi intenzionati a rispondere, ci si chiede come agirà la Russia in vista di una sconfitta che potrebbe essere imminente. "Dobbiamo fare attenzione all’arsenale in mano a Mosca, il rischio è che lo usi", evidenzia a Il Messaggero Stefano Stefanini, ex consigliere diplomatico del presidente Napolitano

SVOLTA NELLA GUERRA – Chilometri conquistati, città riprese, nemico in fuga. Sembra essere arrivato il momento della svolta nella guerra tra Russia e Ucraina. Kiev sembra aver cambiato passo: molte città nel Donbass sono state abbandonate da Mosca, da ultima Creminna, nella regione di Lugansk, dove però ancora le forze ucraine non sono entrate in città
GUARDA IL VIDEO: Guerra in Ucraina, il rischio dell'arma nucleare tattica
I PROBLEMI DELLA RUSSIA – Come segnala l’Ucraina, sarebbero già oltre 53 mila i soldati russi morti dal 24 febbraio, inizio dell’invasione. Mosca però non si arrende: nella giornata del 13 settembre ha iniziato a condurre "attacchi massicci" su tutti i fronti dell'Ucraina, come annunciato dal ministero della Difesa russo. E aumenta il dissenso interno: “Fintanto che i punti di vista critici rimangono nell'ambito della legge sono pluralismo, ma il confine è molto labile e qui bisogna essere molto attenti”, ha detto il portavoce Dmitry Peskov, citato da Interfax
Iscriviti alla nostra newsletter per restare aggiornato sulle notizie di mondo
DISSENSO E UNITÀ INTORNO AL PRESIDENTE – Sempre Peskov ha sottolineato come “i russi sono sensibili in merito all'operazione militare in Ucraina, perciò è comprensibile che l'opinione pubblica reagisca in modo emotivo agli sviluppi, ma la popolazione appoggia Putin e la società è solida intorno alle decisioni che prende il capo dello Stato”
Ucraina, Kadyrov annuncia il ritorno delle unità speciali
COME ANDRÀ AVANTI LA GUERRA – “La controffensiva ucraina ha dimostrato la vulnerabilità e la debolezza militare dei russi più di quanto ci aspettassimo, e trasformato quella che sembrava una guerra di attrito in guerra di manovra”. A dichiararlo è l'ambasciatore Stefano Stefanini, ex consigliere diplomatico del presidente Giorgio Napolitano e già rappresentante italiano presso la Nato sulle pagine de Il Messaggero. Secondo Stefanini ora Kiev si trova “in posizione di forza nella prospettiva di un negoziato”
Oleksandr Syrskyi, chi è il generale che guida la controffensiva ucraina
QUALE PUÒ ESSERE LA POSIZIONE DELLA RUSSIA – Difficile comprendere le reali intenzioni del presidente russo Putin. Il rischio è che di fronte alla prospettiva imminente di una sconfitta possa usare armi nucleari. “Ciò che la politica americana ed europea ha cercato di evitare è stato indurre Putin a un confronto non convenzionale, nucleare in particolare, tanto più che la dottrina russa prevede in modo specifico l'uso delle armi nucleari tattiche, cioè le armi di teatro atomiche con portata limitata, per evitare una sconfitta convenzionale”, sostiene Stefanini
Guerra Ucraina, spento ultimo reattore centrale nucleare di Zaporizhzhia
SCENARI ALTERNATIVI – Come sostiene l’ex consigliere di Napolitano, “più volte, sia Putin sia il ministro degli Esteri Lavrov, hanno evocato la parola nucleare. Questo spettro c'è. Bisogna che evitiamo di mettere il presidente russo all'angolo, perché in quel caso le sue reazioni potrebbero essere imprevedibili”. Astratta, ma possibile, anche una reazione del popolo russo, ma in quel caso “l’Occidente deve considerarlo un problema di Mosca”
Guerra Russia-Ucraina, tutti gli aggiornamenti
INTERESSE A NEGOZIARE – In virtù di questa situazione entrambe le parti potrebbero avere maggiore interesse a negoziare. "L'Ucraina può negoziare perché ha dimostrato di tenere testa all'offensiva, la Russia perché ha visto la propria incapacità a ottenere i risultati che si proponeva, ma dovrebbe rivoluzionare il proprio atteggiamento e chiedere la pace. Non sono granché ottimista. Putin non può vincere combattendo, perciò cercherà di usare altri strumenti", dichiara Stefanini

QUESTIONE DI RESPONSABILITÀ – A questo punto naturale chiedersi chi si prenderà le responsabilità della sconfitta. “I capri espiatori di solito sono i militari. È significativo che mentre i russi in Ucraina si ritiravano, e addirittura erano in rotta, a Mosca si faceva festa. Questa discrasia rispetto al campo di battaglia dimostra che in Russia si vive una non-guerra: l'opinione pubblica è manipolata e i soldati da mandare al fronte vengono arruolati alla periferia dell'Impero. Ma dopo sei mesi di combattimenti, i nodi vengono al pettine”, sostiene Stefanini