
Guerra in Ucraina, spento l'ultimo reattore della centrale nucleare di Zaporizhzhia
L'agenzia nucleare statale Energoatom ha comunicato che il sesto e ultimo reattore dell’impianto controllato dai russi, nel sud del Paese, non produce più elettricità. Sabato sera è stata ripristinata la linea alla rete elettrica esterna per alimentare la struttura, spegnere il reattore e raffreddarlo fino a uno stato freddo sicuro. Nonostante gli avvertimenti internazionali, la più grande centrale nucleare d'Europa è sotto tiro da settimane

È stato spento l'ultimo reattore della centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia. Ad annunciarlo è stata l'agenzia nucleare statale Energoatom: ha spiegato che il sesto e ultimo reattore della centrale di Zaporizhzhia - controllata dai russi, nel sud del Paese - non produce più elettricità
GUARDA IL VIDEO: Ucraina, spento l'ultimo reattore nella centrale nucleare di Zaporizhzhia
"Oggi, 11 settembre 2022, alle 03:41, l'unità n. 6 della ZNPP (la centrale nucleare, ndr) è stata scollegata dalla rete elettrica. Sono in corso i preparativi per il raffreddamento e il trasferimento allo stato freddo", si legge in un comunicato dell'agenzia. Lo spegnimento del reattore è avvenuto alle 2:41 italiane. "È stato deciso di mettere il reattore numero sei nello stato più sicuro: lo stato freddo", ha spiegato ancora l'autorità nucleare ucraina Energoatom
Guerra Russia-Ucraina, tutti gli aggiornamenti
Secondo Energoatom, l'impianto negli ultimi tre giorni stava già funzionando in "modalità isola": significa che stava producendo solo elettricità per la propria fornitura, perché tutte le linee che lo collegavano alla rete elettrica ucraina erano state interrotte dai bombardamenti. Sabato sera è stata ripristinata la linea alla rete elettrica: si è così deciso di alimentare la centrale nucleare attraverso questa linea, di spegnere l'ultimo reattore funzionante e raffreddarlo fino a uno stato freddo sicuro
Guerra Ucraina, Zelensky: ripresi 2mila km quadrati di terreno ai russi
L'Aiea ha spiegato che rimane il collegamento alla linea elettrica di riserva, per fornire all'impianto l'elettricità esterna necessaria per il raffreddamento del reattore e altre funzioni di sicurezza. La centrale nucleare verrà poi probabilmente completamente disconnessa dalla rete elettrica e messa in fase di chiusura. Nonostante gli avvertimenti internazionali, la più grande centrale nucleare d'Europa è sotto tiro da settimane e Russia e Ucraina si incolpano a vicenda per l'escalation della situazione intorno alla struttura
Guerra Ucraina, Putin: sanzioni occidentali minaccia per mondo intero
La centrale nucleare di Zaporizhzhya è una delle quattro che erano attive in Ucraina prima dell’inizio della guerra russa, è la più grande in Europa e la nona al mondo. Si trova sulla riva orientale del fiume Dnipro e dista circa 500 chilometri da Kiev, a sud est. È di proprietà dell'azienda nazionale ucraina Energoatom, che gestisce la produzione di energia nucleare nel Paese
Guerra Russia-Ucraina, lo speciale
Operativa dal 1984, la centrale occupa un'area di 104,7 ettari sulle rive del bacino idrico di Kakhovka, nella steppa, vicino alla centrale termoelettrica di Zaporozhe. La sua produzione, secondo l’Ansa, era in grado di raggiungere 42 miliardi di kWh di elettricità, pari a circa il 40% dell'elettricità generata complessivamente da tutte le centrali nucleari ucraine e a un quinto della produzione annuale di elettricità in Ucraina
Iscriviti alla nostra newsletter per restare aggiornato sulle notizie dal mondo
La centrale è composta da sei reattori ad acqua pressurizzata costruiti nel periodo compreso fra il 1984 e il 1995, con una capacità elettrica lorda di 1.000 MegaWatt ciascuna (VVER-1000), progettati per una vita operativa di 30 anni. Fra il 2019 e il 2021 quattro dei sei reattori hanno subito un fermo programmato dell'attività per consentire il passaggio al nuovo fornitore del combustibile nucleare, l'azienda americana Westinghouse. Poi tutti i reattori erano stati ricollegati alla rete

La centrale è stata occupata dalle forze russe a marzo 2022, pochi giorni dopo l’inizio della guerra in Ucraina, ma nelle ultime settimane la situazione intorno all’area si è aggravata. Nelle scorse settimane, per verificare le condizioni dell’impianto, è arrivata anche una squadra di ispezione delle Nazioni Unite, guidata dal direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) Rafael Grossi

"In attesa della fine del conflitto e del ripristino di condizioni stabili, c'è urgente bisogno di misure ad interim per evitare che un incidente nucleare sia provocato dai danni fisici causati da strumenti militari", ha detto l’Aiea il 6 settembre, dopo la missione a Zaporizhzhia. Ha denunciato una situazione "insostenibile" e messo nero su bianco i rischi di un disastro nucleare che "può avere un serio impatto nel Paese e oltre i confini". Gli esperti dell'Onu hanno lanciato un appello per "l'urgente creazione di una zona di protezione della sicurezza nucleare"

L’Aiea, che ha lasciato nell'impianto due ispettori per monitorare la situazione, venerdì è poi tornata a dire che il timore di incidenti nucleari resta forte e che un nuovo blackout in città aveva “compromesso la sicurezza delle operazioni". Il direttore generale Rafael Grossi aveva chiesto ancora una volta di "cessare immediatamente i bombardamenti nella zona", ma nell’area la battaglia continua. L’11 settembre la decisione di spegnere l'ultimo reattore