La crisi idrica colpisce duramente anche fuori dall'Europa. Molte aziende del Sichuan costrette a chiudere i battenti dopo aver terminato le riserve. Piano di aiuti del governo per contenere l'emergenza
L'allarme siccità non è un problema che mette spalle al muro soltanto l'Europa. Se nel Vecchio Continente l'aggravarsi della crisi idrica ha già portato alla chiusura di una delle più grandi fonderie di zinco in Olanda, nel Sud-ovest della Cina sono numerose le aziende che hanno esaurito le riserve utilizzate per produrre energia idroelettrica e rischiano, per questo motivo, di dover chiudere i battenti dopo avere interrotto la produzione.
Colpita la produzione di pesticidi e fertilizzanti
A essere investite dal problema sono principalmente le fabriche che si trovano nella provincia del Sichuan e, in particolare, i produttori di pesticidi e fertilizzanti, che si fermeranno per almeno cinque giorni, mentre quelli di pannelli solari e cemento hanno chiuso o ridotto la produzione dopo che gli è stato ordinato di razionare l’energia.
Aiuti stanziati dal governo per l'emergenza
L’imposizione è dettata da una riduzione dei livelli di acqua nei bacini idroelettrici e da un aumento della domanda dell’energia per il funzionamento, tra l'altro, dell’aria condizionata, a causa delle temperature bollenti. Secondo l’agenzia Xinhua, il governo avrebbe stanziato circa 280 milioni di yuan (che corrispondono a 41 milioni di dollari) di aiuti durante il periodo di siccità nelle province di Hebei e Shanxi, nella regione della Mongolia Interna e nella provincia di Liaoning.
Ettari di colture appassiti
Diverse aree della Cina, in particolare quella centrale e settentrionale, hanno ordinato misure di emergenza per garantirsi l’approvvigionamento di acqua potabile: l'agenzia Xinhua ha riportato la notizia di alcuni camion di pompieri intenti a trasportare acqua a due villaggi vicino a Chongqing. Secondo il governo, migliaia di ettari di colture sarebbero appassiti a causa della mancanza di acqua e delle alte temperature.
Nuova frenata per la ripresa della Cina
Intanto, la crescita della produzione industriale e delle vendite al dettaglio si è indebolita a partire da luglio e ha frenato la ripresa economica della Cina dopo che Shanghai e altre importanti città industriali sono state chiuse per contrastare le epidemie. L’economia quindi è cresciuta di appena il 2,5% nella prima metà del 2022 rispetto all’anno precedente, meno della metà dell’obiettivo annuale fissato al 5,5%.