Né gli avvocati, né i suoi parenti sono stati informati in anticipo del trasferimento. Lo riferiscono sui social il capo dello staff di Navalny Leonid Volkov e la portavoce Kira Jarmysch
Il leader dell'opposizione russa Alexei Navalny è stato portato via dal carcere vicino Mosca dove era detenuto. Né gli avvocati, né i suoi parenti sono stati informati in anticipo del trasferimento. Lo riferiscono sui social il capo dello staff di Navalny Leonid Volkov e la portavoce Kira Jarmysch. Uno degli avvocati che era andato a trovare il dissidente in prigione è stato trattenuto al posto di blocco fino alle 14, quindi gli è stato detto: "Qui non c'è questo detenuto". Secondo Jarmysch, "si diceva che sarebbe stato trasferito nella colonia penale di massima sicurezza IK-6 Melekhovo, ma è impossibile sapere quando (e se) vi arriverà effettivamente. Il problema del suo trasferimento in un'altra colonia non è solo che la prigione ad alta sicurezza è molto più spaventosa". "A Pokrov (il carcere dove era detenuto l'oppositore) hanno detto che Navalny è stato trasferito in una colonia a regime duro", ha detto all'agenzia di Tass uno degli avvocati, spiegando che lo spostamento è legato al fatto che il verdetto sul nuovo caso è entrato in vigore. A fine maggio la giustizia russa aveva confermato la condanna a nove anni di reclusione di Alexei Navalny per appropriazione indebita di donazioni versate alle sue organizzazioni per combattere la corruzione, accuse che lui nega e considera politicamente motivate.
La condanna a fine maggio
In carcere per accuse ritenute palesemente politiche, Navalny è stato arrestato nel gennaio dell'anno scorso, non appena ha rimesso piede in Russia dalla Germania, dove era stato curato per un avvelenamento causato da una micidiale neurotossina che aveva fatto temere per la sua vita e per il cui uso l'Occidente sospetta i servizi segreti russi. A fine maggio, un tribunale di Mosca ha confermato in appello una condanna a nove anni inflitta a marzo ad Alexei Navalny, e anch'essa ritenuta di matrice politica, in base alla quale l'oppositore dovrebbe essere trasferito in un centro detentivo a "regime severo", cosa che preoccupa molto i suoi sostenitori. Il Cremlino sta inasprendo sempre più la repressione contro l'opposizione. Sia la rete degli uffici regionali di Navalny sia la Fondazione Anticorruzione sono state dichiarate "estremiste" in Russia con una mossa ritenuta senza dubbio politicamente motivata.