Lavrov: "I burattinai di Bruxelles hanno impedito il mio viaggio a Belgrado"

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"L'impensabile è accaduto": così il ministro degli Esteri russo ha commentato la decisione di diversi Paesi europei di chiudere i propri spazi aerei al suo volo, costringendolo a rinunciare alla prevista visita alla Serbia, Paese "amico" di Mosca. La replica Ue: "Lavor gran disinformatore"

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"Avevamo programmato di prendere in considerazione un'ampia agenda: volevamo parlare, ovviamente, del partenariato strategico in rapido sviluppo nelle nostre relazioni bilaterali, ma, a quanto pare, i burattinai di Bruxelles non hanno voluto concederci un altro forum per poter esporre e riaffermare nella capitale serba la posizione della Russia sulla questione del Kosovo e sulla questione della Bosnia-Erzegovina". Lo ha detto il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, commentando in conferenza stampa il divieto di sorvolo da parte di 3 Paesi balcanici al suo aereo per raggiungere Belgrado. 
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"E' impensabile"

"L'impensabile è accaduto", aveva già detto Lavrov commentando la decisione che lo ha costretto a rinunciare alla prevista visita alla Serbia, Paese "amico" di Mosca. "Si è trattato della privazione a uno stato sovrano di svolgere la propria politica estera", ha proseguito il ministro degli Esteri russo. 

"Simili azioni ostili contro il nostro Paese possono creare problemi", ha commentato a sua volta il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, il quale ha assicurato che la Russia e la Serbia manterranno i loro contatti.

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Fonti Ue: "Lavrov gran disinformatore"

Bulgaria, Macedonia del Nord e Montenegro, chiudendo il loro spazio aereo, hanno agito in linea con le sanzioni imposte dall'Ue a Mosca per l'aggressione dell'Ucraina. Lo ha detto una fonte Ue commentando la decisione dei tre Paesi di bloccare l'accesso alla Serbia al ministro degli Esteri russo Serghei Lavorv. Un alto funzionario Ue, interpellato al riguardo, non ha voluto commentare la presunta contrarietà di Belgrado ma ha ricordato che Lavrov è stato incluso nella lista dei sanzionati Ue in quanto "uno dei principali promotori dell'aggressione" nonché "gran disinformatore".

 

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