
Ovsyannikova, la giornalista russa che protestò in tv: “Contro di me odio anche da Kiev”
Era diventata uno dei simboli dell’opposizione russa al conflitto contro l'Ucraina per aver esposto in diretta televisiva un cartello con scritto “No alla guerra”. Al Telegraph racconta che “rifarebbe tutto”, nonostante i problemi causati dal suo gesto. Tra i suoi detrattori, dice, anche personalità ucraine che la accusano di essere stata per anni complice della propaganda del Cremlino

È stata uno dei primi volti simbolo dell’opposizione russa alla guerra che Putin ha lanciato contro l’Ucraina. Poco più di due mesi fa, in diretta televisiva, Marina Ovsyannikova sbucava davanti alle telecamere del telegiornale di Channel One con un cartello che spronava i telespettatori russi a non credere alla “propaganda” del Cremlino. Oggi racconta al Telegraph che “rifarebbe tutto”, nonostante i problemi causati dal suo gesto di ribellione
GUARDA IL VIDEO: Gagauzia, la propaganda russa in Moldavia
Ovsyannikova si dice consapevole che probabilmente a salvarla dalla prigione è stata l’enorme risonanza mediatica del suo gesto. “Più ti esponi e sei schietto sulle tue posizioni sociali, più saranno spaventate le autorità. Se mi avessero incarcerata, ci sarebbero state delle proteste", spiega alla testata inglese, aggiungendo che adesso i suoi detrattori in Russia "stanno facendo del loro meglio perché la gente si dimentichi di me" e stanno "mettendo in giro teorie cospirazioniste per far nascere il dubbio sulla genuinità della mia protesta civica”
Iscriviti alla nostra newsletter per restare aggiornato sulle notizie dal mondo
Kirill Kleimyonov, direttore della divisione news di Channel One, dove per anni Ovsyannikova ha lavorato come produttrice e giornalista, in diretta televisiva l’ha definita una spia britannica che ha “tradito il suo Paese”
Guerra in Ucraina, lo speciale di Sky TG24
Molti temevano che il gesto di protesta sarebbe potuto costare caro a Ovsyannikova. Dopo aver passato una notte in commissariato, è invece stata rilasciata dietro il pagamento di una multa (in foto, Ovsyannikova insieme al suo avvocato)
Guerra in Ucraina, i reportage e le dirette di Sky TG24
Del giorno della protesta, la giornalista ricorda di “non aver avuto tempo di pensare” alle conseguenze. “Mi sono sentita spaventata solo dopo averlo fatto", racconta
Ucraina, dai cartoni alle scuole: come Mariupol si sta "russificando"
La testata tedesca Die Welt ha offerto un contratto a Ovsyannikova, che è stata anche recentemente premiata in Norvegia con il Vaclav Havel International Prize per aver mostrato il proprio dissenso pubblicamente

L’ondata di approvazione con cui è stato accolto il suo gesto dai media occidentali non è stata però altrettanto forte in Est Europa. In Ucraina, riporta sempre il Telegraph, c’è chi descrive Ovsyannikova come una “statista della propaganda russa che ha alimentato la guerra per anni”

L’attivista ucraina Daria Kaleniuk ha definito “umiliante per gli ucraini” vederla vincere il premio Vaclav Havel. E anche l’offerta di Die Welt ha fatto storcere il naso a molti. “Ci sono dozzine di giornalisti che stanno cercando un posto in Europa” – dice la reporter Farida Rustamova, sempre citata dal Telegraph – “ma il posto va a Marina Ovsyannikova. Con tutto il rispetto, non era lei a rischiare lavorando nella Russia di Putin”

I figli, avuti dal marito che adesso ne chiede la custodia esclusiva, hanno accusata Ovsyannikova di aver “distrutto” la loro vita familiare, dice lei stessa

Se tornasse indietro, Ovsyannikova rifarebbe comunque tutto. “Non lo stiamo facendo per noi. Lo facciamo per il futuro della Russia, perché non cada in un’oscurità medievale”. La guerra, conclude, è diventata un “punto di non ritorno” oltre al quale “i problemi privati non significano nulla se paragonati a quelli del popolo ucraino”