Il 18enne, dopo aver sparato a sua nonna, è entrato alla Robb Elementary School, a Uvalde, e ha aperto il fuoco uccidendo 19 bambini e due adulti. Qualche giorno prima aveva contattato una ragazza su Instagram alludendo a un gesto che era in procinto di fare, ma senza esporsi. Il governatore Abbott ha detto che il ragazzo aveva poi annunciato la strage su Facebook
"Sparava a chiunque e a qualsiasi cosa si trovava davanti, Appena entrato nell'edificio ha iniziato a sparare a bambini, insegnanti e chiunque fosse sulla sua strada". Così alcuni testimoni raccontano ai media americani quanto accaduto nella scuola elementare di Uvalde, in Texas, dove il 18enne Salvador Ramos ha aperto il fuoco uccidendo 19 bambini e due adulti prima di essere a sua volta ucciso dalla polizia (GLI AGGIORNAMENTI - FOTO). Una strage che si aggiunge alle oltre 200 sparatorie di massa avvenute negli Usa dall’inizio dell’anno, la seconda più sanguinosa nella storia d'America in una scuola dopo il massacro di Sandy Hook nel 2012 nel quale si registrarono 26 morti.
Prima gli spari alla nonna, poi la strage
Ramos prima della strage ha sparato a sua nonna colpendola alla testa: la donna è riuscita a uscire di casa e a chiedere aiuto. Poi il 18enne ha preso un’auto e, dopo aver avuto un incidente vicino alla Robb Elementary School, è sceso con un fucile e un giubbotto antiproiettile. A quel punto è entrato nella scuola e ha aperto il fuoco in alcune classi, poi è stato fermato dalla polizia e ucciso sul posto.
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Cosa sappiamo di Salvador Ramos
Salvador Ramos era uno studente di un liceo della zona e lavorava da Wendy's, una catena di ristoranti americana con un punto vendita non lontano dal luogo della strage. "Era un tipo silenzioso, non diceva molto e non socializzava con altri dipendenti", ha riferito il manager del locale. Un compagno di classe ha raccontato alla Cnn che, qualche giorno prima della sparatoria, il 18enne gli aveva “mandato una foto di un Ar che stava usando con delle munizioni" e che il killer veniva preso in giro dagli altri studenti per gli abiti che indossava e la situazione finanziaria della sua famiglia. Secondo alcune fonti, citate dalla Abc, era un ragazzo difficile, non andava a scuola spesso e infastidiva altri studenti, era "nei radar della scuola. Si sapeva che aveva problemi ma nessuno lo ha mai segnalato alle autorità".
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Il messaggio su Instagram e i fucili per il compleanno
Poco prima della strage, Ramos ha contattato una ragazza che non conosceva su Instagram dicendole che aveva un segreto che voleva condividere e scrivendole: "Sto per...". Ma non le ha confessato quale fosse il gesto che aveva in mente. Sul suo account Instagram, il 18enne aveva postato un selfie e foto di armi, inclusa una con due fucili uno accanto all'altro. Non è chiaro se siano le armi usate per la strage, quello che si sa è che il ragazzo per il suo 18esimo compleanno ha acquistato due fucili.
L'annuncio su Facebook
Le autorità del Texas hanno fornito in una conferenza stampa ulteriori informazioni sul killer: era un diciottenne senza precedenti penali, senza alcun problema mentale conosciuto. Ha usato un fucile AR-15 e "l'unico segnale" che una strage era all'orizzonte era su Facebook, dove aveva scritto "30 minuti prima di raggiungere la scuola: sto per sparare a mia nonna. Successivamente aveva scritto: ho sparato a mia nonna. Poi 15 minuti prima della strage aveva aggiunto: sto per sparare in una scuola elementare”, ha affermato il governatore del Texas Greg Abbott. Più tardi un portavoce di Meta, la società che controlla Facebook, ha precisato che i messaggi in cui il killer preannunciava la strage nella scuola texana erano "messaggi privati individuali".
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Nel 2018 a Uvalde sventata un’altra strage
Già nel 2018 a Uvalde la polizia arrestò due teenager di 13 e 14 anni sventando un piano per un massacro in una scuola della cittadina, che i due volevano portare a termine ispirandosi ai due autori della strage di Columbine. Inizialmente volevano mettere a segno l'assalto il 20 aprile, anniversario della strage di Columbine, del 2022, anno in cui si sarebbero diplomati. Poi uno dei due convinse l'altro ad entrare in azione quell'anno stesso alla scuola superiore Morales Junior, frequentata dal 14enne. La coppia intendeva rubare le armi ai vicini, far esplodere ordigni all'inizio dell'attacco, dare la caccia agli studenti che avevano segnato in una lista e poi colpire indiscriminatamente gli altri, prima di togliersi la vita. Un alunno della scuola però venne a sapere del piano e lo riferì ai dirigenti dell'istituto, che avvisarono la polizia.