Ucraina, Zelensky: "Senza scambio difensori Azovstal nessun negoziato"

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Ansa/Telegram

Il presidente ucraino spiega che il conflitto "sarà sanguinoso" e che "si combatterà", ma che i mezzi diplomatici sono gli unici che possono far terminare le ostilità: "Ci sono cose che potremo realizzare solo al tavolo delle trattative". Al momento, però, i negoziati tra Kiev e Mosca sono ufficialmente interrotti. Molto dipenderà dal fatto che i russi salvino o meno "la vita dei difensori di Mariupol"

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La guerra in Ucraina può terminare solo con mezzi "diplomatici". Lo sostiene il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, parlando a un canale tv ucraino, anche se ora i negoziati tra Kiev e Mosca sono ufficialmente interrotti. La guerra "sarà sanguinosa, si combatterà, ma si concluderà definitivamente con la diplomazia", ha aggiunto il leader ucraino, che ha poi precisato che la ripresa dei negoziati con la Russia dipenderà molto dal fatto che i russi salvino o meno "la vita dei difensori di Mariupol". Per ora, ha spiegato, "molto" dipende dai risultati dello scambio di prigionieri che deve coinvolgere i combattenti usciti dall'acciaieria di Azvostal (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI LIVE).

Le dichiarazioni precedenti

Quella di oggi potrebbe rappresentare una svolta nella retorica recente delle autorità ucraine. Alcuni giorni fa la, vicepremier Iryna Vereshchuk, per esempio, aveva affermato che trattare con il Cremlino non aveva senso perché l'obiettivo di Putin era la distruzione del Paese e che, pertanto, l'unica strada era proseguire la guerra fino in fondo.

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Il tavolo delle trattative

Ora però il presidente ucraino apre alla via della diplomazia. "Ci sono cose che potremo realizzare solo al tavolo delle trattative. Vogliamo che tutto torni (come prima)", cosa che "la Russia non vuole", ha aggiunto Zelensky. Martedì scorso un consigliere del presidente ucraino, Mykhailo Modoliak, aveva indicato che i colloqui tra Mosca e Kiev erano "sospesi", affermando che la controparte non mostrava alcuna "comprensione" della situazione. Il giorno successivo il Cremlino aveva accusato l'Ucraina di "totale riluttanza" a trattare. 

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