Odissea nel deserto, le vie dei migranti tra Messico e Usa

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Federico Leoni

Il viaggio di Sky TG24 in California, nella contea di San Diego, dove abbiamo percorso un tratto del sentiero utilizzato dai clandestini nel tentativo di sfuggire al Border Patrol

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Lunedì prossimo, salvo eventuali sorprese di carattere giudiziario, finirà l'era del Titolo 42. La norma prevede il blocco all'ingresso dei migranti per motivi di sicurezza sanitaria, è stato applicato dall'amministrazione Trump nel pieno della pandemia ed è stato tenuto in piedi da Biden, almeno fino a ora. La decisione del presidente di rimuovere il blocco non è stata indolore. Prevedibili le critiche dei repubblicani, ma la scelta di Biden ha anche diviso il fronte democratico: alcuni esponenti del partito di governo, infatti, hanno espresso scetticismo rispetto all'opportunità di innescare un inevitabile aumento dei flussi proprio a ridosso delle elezioni di midterm. Particolarmente irritati sono i democratici a caccia della rielezione in quegli stati in cui la battaglia con i conservatori è più serrata. L'amministrazione prevede che con la rimozione del Titolo 42 circa diciottomila persone cercheranno di passare il confine ogni giorno. (AMERICA CONTRO: GLI APPROFONDIMENTI - I PODCAST)

La frontiera Texas-Messico

La frontiera tra Stati Uniti e Messico è un luogo di aspra bellezza e tragica disperazione. La barriera costruita nel corso degli anni e fortemente voluta da Trump copre al momento meno di un terzo del confine che dal Texas arriva fino al Pacifico, in California. Proprio in California, nella contea di San Diego, abbiamo percorso un tratto del sentiero utilizzato dai clandestini nel tentativo di sfuggire al Border Patrol. Anche negli ultimi mesi il deserto delle Jacumba mountains ha ucciso centinaia di persone, migranti stroncati dalla furia degli elementi i cui corpi spesso non vengono neppure ritrovati. Ad accompagnarci Dulce Garcia, Direttore esecutivo dell'organizzazione umanitaria Border Angels. Gli "angeli del confine" lasciano taniche d'acqua, cibo e vestiti lungo i sentieri della frontiera, perché i migranti possano servirsene. Dulce è arrivata negli Stati Uniti da bambina e nonostante le difficoltà è riuscita a diventare un avvocato specializzato nei diritti dei migranti. "L'ultima cosa che ricordo del Messico", ci ha detto, "sono le pistole dei trafficanti, puntate verso di noi per derubarci di tutto"

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