
Dal ministro della Difesa al capo dei servizi: che fine hanno fatto gli uomini di Putin?
Le prime crepe nel “sistema verticale” del potere del Cremlino sono apparse già all’inizio dell’invasione, con alcune sparizioni importanti. A supporlo sono i media indipendenti russi, che hanno notato come alcuni nomi della stretta cerchia del presidente non appaiano più negli organi di propaganda nelle ultime settimane

Il ministro della Difesa russo, Serjei Shoigu, è scomparso dagli organi di propaganda di Mosca, tanto da far pensare che la sua posizione sia sempre più precaria all’interno del ristretto cerchio di fedeli di Vladimir Putin
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A supporlo sono i media indipendenti russi che hanno notato come nelle ultime settimane il nome di Shoigu non sia apparso nemmeno una volta su “Stella rossa”, la rivista di Stato in materia di operazioni militari fondata nel 1923
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Inoltre, lo scorso 13 aprile Leonid Nevzlin, ex socio di Mikhail Khodorkovsky del gigante petrolifero Yukos, fuoriuscito dalla Russia nel 2003 dopo che Putin pose sotto sequestro l’azienda, ha rivelato sui social che il ministro della Difesa è fuori dai giochi a causa di un infarto
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Sospetti di tensioni tra Putin e Shoigu erano emersi sui media a fine marzo a causa del lento procedere della guerra in Ucraina. L’intelligence statunitense suggeriva che Shoigu fosse stato allontanato da Putin dopo la notizia delle ingenti perdite russe nell’invasione
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Ma il ministro della Difesa non è il solo che sembra essere stato “epurato” dalla cerchia del presidente russo. Le prime crepe nel “sistema verticale” del potere del Cremlino erano apparse già all'inizio dell’invasione, con alcune sparizioni importanti
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Prima di tutto, riporta il Corriere, è sparito dai radar Valerij Gerasimov, capo di Stato maggiore. L’ultima apparizione in pubblico del generale è stata lo scorso 27 febbraio, quando Putin ordinò di mettere in stato d’allerta le forze di deterrenza nucleare. A quanto pare, Gerasimov non era completamente d’accordo

Serjei Beseda, capo del servizio di spionaggio dell’Fsb all’estero, aveva il compito di dare al presidente tutte le informazioni necessarie sulla situazione

Secondo quanto riporta il Corriere, Beseda è agli arresti domiciliari da dopo l’invasione dell’Ucraina, come hanno rivelato i giornalisti Andrei Soldatov e Irina Borogan, con l’accusa di aver fornito notizie errate e di aver rubato i fondi destinati all’organizzazione

Secondo le fonti, Gerasimov e Beseda sono entrambi “Siloviki”, un termine che indica “gli uomini di forza” di Putin che costituiscono la cerchia più stretta dei fedeli del Cremlino, come contrappeso al potere economico degli oligarchi

Un’altra celebre defezione dal giro del presidente è quella di Anatolij Chubais, vicepresidente con Boris Eltsin negli Anni ‘90, ora rappresentante di Vladimir Putin. Ruolo che ha lasciato allo scoppio della guerra, dopo aver preso posizione contro l’invasione. Chubais ha lasciato la Russia con un biglietto di sola andata