Si tratta dell’ammiraglia della flotta di Mosca nel Mar Nero. Il ministero della Difesa russo in una nota ha spiegato che è colata a picco "mentre veniva rimorchiata durante una tempesta”. Il governo ucraino ha rivendicato di aver colpito l'incrociatore con missili antinave Neptune, ma il Cremlino ha smentito il raid di Kiev, parlando di un'esplosione dovuta a un incendio a bordo. Nell'esplosione è morto il comandante. Il Pentagono: "Duro colpo per la flotta russa"
L'ammiraglia della flotta russa nel mar Nero è affondata. A ventiquattr'ore dall'attacco da Odessa con missili Neptune rivendicato da Kiev, Mosca annuncia la definitiva perdita dell'incrociatore Moskva, colato a picco nelle gelide acque al largo dell'Ucraina meridionale dopo aver "perso stabilità mentre veniva rimorchiato durante una tempesta". Morto durante l'esplosione anche il suo comandante, Anton Kuprin, come riferito dal consigliere del ministro degli Affari interni ucraino, Anton Gerashenko. Secondo la Difesa russa, la nave è affondata "nel mare agitato a causa del danno allo scafo, avvenuto durante l'incendio seguito all'esplosione delle munizioni" trasportate a bordo. Dopo che l'equipaggio di circa 500 marinai era stato evacuato, il Pentagono, che aveva confermato "almeno un'esplosione" ma non la sua causa, la dava diretta al porto di Sebastopoli, in Crimea, per un disperato tentativo di rimetterla in sesto. Che però è fallito, mandando a fondo, insieme a un gigante da 12.500 tonnellate e 750 milioni di dollari, un pezzo importante della credibilità delle forze armate di Vladimir Putin. E con il Moskva, si teme possa essere finita negli abissi anche una testata nucleare che, secondo voci non confermate, avrebbe fatto parte del suo arsenale. Il fatto che la Moskva sia affondata per il Pentagono è un "colpo duro" per la flotta russa (GUERRA IN UCRAINA: LO SPECIALE - GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA).
Kiev: colpito da nostri missili
Su quanto accaduto sull'incrociatore le versioni sono quindi discordanti. Il governatore dell'oblast di Odessa, colonnello Maksym Marchenko, aveva scritto su Telegram: "I nostri missili antinave Neptune hanno colpito e causato danni gravissimi all'incrociatore russo”. E Kiev aveva fatto sapere che i danni erano ingenti e che l'incrociatore stesse affondando.
Mosca: prima un incendio, poi è affondato durante il rimorchio
Una nota russa aveva subito smentito che la nave stesse affondando: "Non ci sono incendi attivi. Le esplosioni di munizioni si sono fermate. L'incrociatore Moskva rimane a galla". Aveva aggiunto che erano in corso le indagini per stabile le cause dell'incendio che ha provocato l'esplosione delle munizioni. Aveva anche precisato che l'ammiraglia russa nel Mar Nero sarebbe stata rimorchiata in porto. Più tardi, il ministero della Difesa russo ha spiegato che l’incrociatore “ha perso stabilità ed è affondato mentre veniva rimorchiato durante una tempesta". Secondo Mosca, la nave "ha perso stabilità a causa del danno allo scafo, avvenuto durante l'incendio seguito all'esplosione delle munizioni" trasportate a bordo.
L’incrociatore all’isola dei Serpenti
L'incrociatore affondato è lo stesso che il 24 febbraio dette l'ultimatum per la resa ai 13 marinai ucraini sull'Isola dei Serpenti con le parole, gridate attraverso un megafono: "Questa è una nave militare russa, arrendetevi e deponete le armi, altrimenti apriremo il fuoco". I militari risposero: "Nave da guerra russa, vai a farti f**tere". L'audio divenne virale sui social e fece il giro del mondo. I marinai in un primo momento vennero creduti morti. Furono fatti invece prigionieri e liberati, il 25 marzo, nel primo scambio di prigionieri concordato con Mosca dall'inizio della guerra.