
Ucraina, problemi di cassa per oligarchi russi più esposti in Gb: da Abramovich a Fridman
Gli effetti delle sanzioni si sentono anche in Gran Bretagna, nonostante i patrimoni personali dei super ricchi continuino ad ammontare a svariati miliardi di euro. I media britannici parlano di "caduta" del 'Roman Empire', riferendosi all'ormai ex patron del Chelsea. Ma anche altri russi stanno affrontando diverse problematiche a Londra e dintorni

Gli effetti delle sanzioni sugli oligarchi russi si sentono anche in Gran Bretagna, anche se i patrimoni personali dei super ricchi continuano ad ammontare a svariati miliardi di euro
GUARDA IL VIDEO: Le sanzioni occidentali sugli oligarchi russi: lo Skywall
Il più in vista è l'ormai ex patron dello squadrone londinese di calcio del Chelsea, Roman Abramovich, seppure non sia il più ricco di tutti. Con la caduta del 'Roman Empire', come lo chiamano i media britannici, Abramovich deve fare i conti con il congelamento se non l'esproprio di fatto di asset importanti custoditi fra a Londra e dintorni (il cui valore è stimato in una buona metà dei 7,6 miliardi di euro di tesoro personale che il Daily Mail tuttora gli accredita)
Sospetto avvelenamento per Abramovich durante trattative
Non si tratta solo del Chelsea, ma di proprietà extra lusso, collezioni d'arte e beni vari che al momento il magnate, al pari di altri, non può toccare né liquidare. Senza contare i problemi di liquidità causata dall'impossibilità di movimentare denaro in Europa o di spostare verso Occidente quello accantonato in Russia
LO SPECIALE DI SKY TG24 SUL CONFLITTO
Ma a fare i conti con le sanzioni ci sono anche Mikhail Fridman (in foto) - patrimonio stimato di oltre 14 miliardi di euro - e Piotr Aven: magnati storici dell'era Eltsin che fra Londra e il Surrey inglese si sono stabiliti praticamente in pianta stabile

Adesso gli oligarchi, secondo quanto avrebbe riferito Fridman al Pais, si sentono quasi "agli arresti domiciliari": impossibilitati, pare, a pagare persino "il conto di un ristorante"

Va ricordato poi che pochi giorni fa il governo britannico di Boris Johnson si è allineato agli Usa nell'estensione delle ritorsioni anti-Mosca alle figlie maggiori del presidente Vladimir Putin in persona: Iekaterina Tikhonova e Maria Vorontsova

Una doppia stilettata - riflessa nel consueto annuncio del congelamento di tutti i beni rintracciabili nel Regno Unito e del divieto di viaggio sull'isola già comminato a decine di oligarchi del business e alti funzionari - che si è aggiunta al provvedimento analogo formalizzato dal Foreign Office nei confronti Iekaterina Vinokurova, figlia del ministro degli Esteri, Serghei Lavrov