Ucraina, il Papa da Malta: "Guerra sacrilega, Paese martoriato"

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L'incontro con 200 migranti al Peace Lab di Hal Far conclude il 36esimo viaggio apostolico di Bergoglio. Il Pontefice è poi tornato a pregare per l'Ucraina

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Seconda e ultima giornata di impegni, incontri e preghiere per Papa Francesco nella Repubblica di Malta. "Non stanchiamoci di pregare e di aiutare chi soffre". Papa Francesco nell'introdurre la recita dell'Angelus al termine della messa celebrata al piazzale dei Granai, rivolge il suo sguardo alla "martoriata" Ucraina e invita a pregare la Madonna affinchè arrivi la pace, in "questa guerra sacrilega". "La preghiamo ora per la pace, pensando alla tragedia umanitaria della martoriata Ucraina, ancora sotto i bombardamenti", le parole di Francesco (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI LIVE - LO SPECIALE).

Emergenza migranti

Le sue parole stavolta sono per il dramma di migliaia di immigrati che approdano sull'isola. "Aiutaci a riconoscere da lontano i bisogni di quanti lottano tra le onde del mare, sbattuti sulle rocce di una riva sconosciuta": così il Papa ha pregato per i migranti nella Grotta di San Paolo a Rabat. "Fa' che la nostra compassione non si esaurisca in parole vane, ma accenda il falò dell'accoglienza, che fa dimenticare il maltempo, riscalda i cuori e li unisce", sono le parole del Papa dopo l'ennesimo naufragio nel Mediterraneo, in acque internazionali, nel corso del quale, come segnalato ieri da Medici Senza Frontiere, avrebbero perso la vita oltre novanta persone che erano partite dalla Libia. 

Le parole di Bergoglio

"Salvati dal naufragio, San Paolo e i compagni di viaggio trovarono qui ad accoglierli gente pagana di buon cuore, che li trattò con rara umanità, rendendosi conto che avevano bisogno di rifugio, di sicurezza e di assistenza. Nessuno - osserva Francesco-conosceva i loro nomi, la provenienza o la condizione sociale; sapevano soltanto una cosa: che avevano bisogno di aiuto. Non c’era tempo per le discussioni, per i giudizi, le analisi e i calcoli: era il momento di prestare soccorso; lasciarono le loro occupazioni e così fecero. Accesero un gran fuoco, e li fecero asciugare e riscaldare. Li accolsero con cuore aperto e, insieme con Publio, primo nel governo e nella misericordia, trovarono per loro un alloggio". Quindi l’invocazione: "Padre buono, concedi a noi la grazia di un buon cuore che batta per amore dei fratelli. Aiutaci a riconoscere da lontano i bisogni di quanti lottano tra le onde del mare, sbattuti sulle rocce di una riva sconosciuta. Fa’ che la nostra compassione non si esaurisca in parole vane, ma accenda il falò dell’accoglienza, che fa dimenticare il maltempo, riscalda i cuori e li unisce: focolare della casa costruita sulla roccia, dell’unica famiglia dei tuoi figli, sorelle e fratelli tutti. Tu li ami senza distinzione e vuoi che diventino una cosa sola con il tuo Figlio, Gesù Cristo, nostro Signore, per la potenza del fuoco mandato dal cielo, il tuo Spirito Santo, che brucia ogni inimicizia, e nella notte illumina il cammino verso il tuo regno di amore e di pace".

 

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